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    L’Homo sapiens è comparso sulla Terra molto prima di quanto si credesse

    Una nuova scoperta avvenuta in Marocco ha dimostrato che l’Homo sapiens sarebbe esistito già trecentomila anni fa, centomila anni prima di quanto si pensasse

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Giu. 2017 alle 16:54 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 11:34

    La scienza sostiene che un momento decisivo nella storia dell’uomo sia stato quello che, circa duecentomila anni fa, vide in Africa Orientale la comparsa dei primi Homo sapiens, la specie da cui tuttora discendiamo.

    Ora però una nuova incredibile scoperta paleontologica avvenuta in Marocco ha dimostrato che l’Homo sapiens sarebbe esistito già trecentomila anni fa, quindi centomila anni prima di quanto si credesse finora, e che fosse diffuso anche in altre zone dell’Africa, e non solo in quella orientale.

    I fossili rinvenuti dal team guidato dal professor Hublin provengono da Jebel Irhoud, a ovest di Marrakech, e appartenevano a tre giovani adulti, un adolescente e un bambino piccolo.

    In precedenza, i più antichi fossili di Homo sapiens che si potessero datare in maniera affidabile erano ossa di 195mila anni fa rinvenute a Omo Kibish, in Etiopia.

    Secondo il prof. Hublin questa scoperta apre nuove prospettive rispetto alla datazione della comparsa della specie in questione, ma “c’è una età massima oltre la quale non possiamo andare: la divisione tra Homo sapiens e Neanderthal circa 650mila anni fa”.

    Oltre alla storia è importante anche la geografia della scoperta: “La scienza credeva che la culla dell’umanità fosse in Africa orientale, e che tutti gli umani moderni discendessero da quella popolazione”, afferma Philipp Gunz dell’Istituto Max Planck per l’Antropologia Evoluzionistica, mentre “i nuovi reperti indicano che l’Homo sapiens è molto più vecchio”.

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