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In che modo Facebook monitorerà le tue chiamate e le tue app per inviare pubblicità su misura

Credit: Getty Images

Ancora poca chiarezza dal colosso di Zuckerberg: il nuovo dispositivo potrebbe servire da mezzo per profilare ancora gli utenti

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 17 Ott. 2018 alle 13:30 Aggiornato il 17 Ott. 2018 alle 13:37

Facebook si prepara a fare concorrenza a Google, Amazon e Apple e annuncia un nuovo portale per le chiamate.

Ma perché qualcuno dovrebbe fidarsi di Facebook tanto da mettere microfoni e videocamere nel proprio salotto o in cucina? Considerando l’ultimo anno in cui il social network non ha brillato certo per rispetto della privacy, risulta un po’ difficile pensare di fidarsi del colosso di Mark Zuckerberg.

Facebook Portal è stato annunciato solo lo scorso 8 ottobre, ma è già al vaglio degli esperti di sicurezza che vogliono far chiarezza attorno al nuovo prodotto. Il dispositivo smart per la casa con a bordo l’assistente virtuale Alexa promosso da Zuckerberg&Co. desta, infatti, più di qualche sospetto negli oppositori di Facebook.

“Nessun dato raccolto attraverso il portale, dai registri delle chiamate all’uso delle app, verrà utilizzato per annunci pubblicitari da convogliare su Facebook”. Così i dirigenti hanno risposto al sito statunitense Recode nel giorno della presentazione di Portal.

Poi però è arrivato il dietrofront. Dai piani alti hanno chiesto che quelle dichiarazioni venissero rettificate. E non poco. “Portal non propone pubblicità, ma i dati che raccoglie possono essere usati a fini pubblicitari su Facebook. Le chiamate vocali fatte con Portal si appoggiano all’infrastruttura di Messenger, quindi vengono raccolte le stesse informazioni prelevate dall’app di messaggistica istantanea. Altri dati generali relativi all’uso di altre applicazioni possono alimentare le informazioni che usiamo per indirizzare annunci pubblicitari”.

Messenger, quindi, raccoglie dati relativi alla durata delle chiamate, agli interlocutori e alla frequenza delle chiamate fatte. Dati certamente sensibili.

Il vicepresidente della divisione che produce Facebook Portal, Rafa Camargo, ha precisato che il Portal è predisposto per la raccolta di dati e la profilazione ma non è sicuro che lo farà. Ma poco importa: ancora una volta Facebook pecca di chiarezza e questo non aiuta il colosso di Zuckerberg a riconquistare la fiducia degli utenti.

Sono diversi i precedenti che testimoniano come Facebook abbia violato la privacy, costringendo Menlo Park a rivedere il proprio metodo di raccolta dati. Al di là di Cambridge Analytica, impressiona il racconto di un cittadino statunitense che racconta un aneddoto al limite dell’inquietante.

Nell’autunno 2017 sua madre era a casa sua e ha espresso la volontà di comprare un determinato profumo. In pochissimo tempo, l’uomo si è visto comparire sulla propria pagina Facebook la pubblicità di una profumeria.

L’ex responsabile della pubblicità di Facebook, Antonio Garcia Martinez, si è visto costretto a intervenire. Ma Martinez non ha tranquillizzato molti spiegando che Facebook non ha alcun bisogno di ascoltare le conversazioni tramite dispositivi mobili: sa già tutto di tutti.

Facebook Portal

Disponibile al momento solo negli Stati Uniti, il dispositivo è studiato per effettuare video-chiamate in movimento.

La Smart Camera si adatta alle azioni dell’interlocutore e segue come un occhio ogni spostamento. Quando più persone entrano in una stanza, la Smart Camera allarga automaticamente il campo visivo riuscendo a inquadrare tutti.

Quattro i microfoni che captano la voce di chi parla, anche mentre si è in movimento, riuscendo a filtrare i suoni di sottofondo. Oltre ad effettuare videochiamate, con Portal è possibile ascoltare musica, visualizzare foto e guardare video.

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