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Bozza rapporto Onu sul clima: impatto riscaldamento climatico arriverà prima di quanto temuto

Frank, 13 anni, su una diga che protegge la casa della sua famiglia dall'innalzamento dei mari nel villaggio di Jenrock nell'atollo di Majuro delle Isole Marshall, il 25 ottobre 2014. Credit: Sokhin/UNICEF via ZUMA Wire
Di Giulio Alibrandi
Pubblicato il 23 Giu. 2021 alle 19:23

Bozza rapporto Onu sul clima: impatto riscaldamento climatico arriverà prima di quanto temuto

La vita sul nostro pianeta cambierà in maniera radicale, anche se gli esseri umani dovessero riuscire a contenere le emissioni di gas serra che causano il cambiamento climatico. Lo afferma una bozza dell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) delle Nazioni unite (Onu). Anche se la versione definitiva non sarà pubblicata prima di febbraio del 2022 il rapporto, un punto di riferimento nelle negoziazioni internazionali sul cambiamento climatico, sarà molto più allarmante rispetto precedente versione del 2014, secondo quanto anticipato da Afp.

Già prima del 2050, le ricadute del riscaldamento globale saranno avvertite dall’umanità a prescindere dalla riduzione delle emissioni di gas serra. “Il peggio deve ancora venire, incidendo sulla vita dei nostri figli e dei nostri nipoti molto più della nostra”, afferma il rapporto di 4.000 pagine, citando epidemie, collasso di ecosistemi ed estinzione delle specie come alcuni degli effetti del cambiamento climatico che vedranno un’accelerazione negli anni a venire.

Il rapporto rileva che il mondo è ben lontano dal raggiungere l’obiettivo stabilito nell’accordo di Parigi del 2015 di contenere l’aumento della temperatura media globale dai livelli preindustriali al di sotto dei due gradi e possibilmente a 1,5 gradi. Attualmente invece il mondo è diretto verso un riscaldamento di 3 gradi.

Secondo la bozza del rapporto dell’Ipcc, un riscaldamento prolungato sopra gli 1,5 gradi potrebbe produrre “conseguenze progressivamente gravi, lunghe secoli e, in alcuni casi, irreversibili”.

Con un riscaldamento di 1,5 gradi, circa 350 milioni di persone in più che risiedono nelle aree urbane saranno esposte a carenze d’acqua a causa di gravi siccità, un dato che sale a 410 milioni con un aumento di 2 gradi. Secondo le stime dell’Ipcc, un aumento da 1,5 a 2 gradi di riscaldamento significa esporre 420 milioni di persone a ondate di calore estreme e potenzialmente letali e altre 80 milioni di persone in più alla minaccia della fame.

“Gli attuali livelli di adattamento saranno inadeguati per rispondere ai futuri rischi climatici”, afferma la bozza che analizza anche i rischi associati al superamento dei cosiddetti “punti di non ritorno”, o tipping points, da cui possono derivare effetti a cascata.

“La vita sulla Terra può riprendersi da un drastico cambiamento climatico evolvendosi in nuove specie e creando nuovi ecosistemi”, sostiene il rapporto. “Gli umani non possono”.

L’Ipcc afferma che può ancora essere fatto molto per evitare le conseguenze peggiori del cambiamento climatico, accettando un “cambiamento trasformativo che operi su processi e comportamenti a tutti i livelli: individuo, comunità, impresa, istituzioni e governi” e invitando a “ridefinire il nostro stile di vita e di consumo”.

La bozza evidenzia l’importanza di ripristinare e conservare di ecosistemi in grado di immagazzinare anidride carbonica sott’acqua, come le foreste di kelp e di mangrovie e di passare a diete maggiormente a base vegetale, in grado di ridurre le emissioni associate al consumo di cibo entro il 2050 fino al 70 percento.

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