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Home » Salute

Italia, i morti da polmonite sono il triplo di quelli da incidente stradale

Nella Giornata mondiale per la cura della patologia viene ribadita l'importanza della vaccinazione

Di Rossella Melchionna
Pubblicato il 12 Nov. 2018 alle 11:30 Aggiornato il 12 Nov. 2018 alle 13:50

Ogni anno più di 11mila morti solo in Italia. La polmonite è ancora oggi la prima causa di decesso per malattie infettive in Occidente. Nella Giornata mondiale per la cura della polmonite la prevenzione e, dunque, il vaccino, è lo strumento necessario per poterla contrastare.

I dati recenti sulla morte da polmonite

La polmonite fa registrare all’anno un numero di vittime tre volte superiore a quello per incidenti stradali, 17 volte in più rispetto a quello per l’influenza. Nonostante ciò, soltanto una persona su tre pensa che la prevenzione della polmonite avvenga mediante la vaccinazione. Lo studio di AstraRicerche, però, mostra anche che negli ultimi anni, ossia tra il 2015 e il 2017, molte più persone sono venute a conoscenza del vaccino contro la polmonite (12,8 per cento in più). Inoltre è in crescita il numero di persone che sostiene di essere immunizzato (+4,8 per cento).

L’importanza della vaccinazione

Secondo i medici e gli specialisti, da parte dell’opinione pubblica occorre una maggiore consapevolezza della pericolosità della malattia. Di conseguenza l’arma di difesa preventiva ed efficace è una sola: il vaccino.

Esistono, poi, dei falsi miti su come prevenire la polmonite raccolti dalla società Pfizer: per 4 persone su 5 è sufficiente mantenersi in buona salute; per 1 su 3 basterebbe lavarsi le mani.

I dati Istat risalenti al 2015, intanto, mostrano come degli 11.632 decessi per polmonite all’anno, la maggior parte – il 96 per cento – è composta da anziani, ossia persone di oltre 65 anni.

Che cos’è la polmonite

La polmonite – spesso causata da batteri, ma ci si sono  anche altri fattori – è una patologia seria seppur poco conosciuta. Tra i batteri che possono causare l’infezione c’è lo streptococco o streptococcus pneumoniae. In base alle ricerche si stima che il 30-70 per cento delle persone sane siano portatrici di questo batterio che, in condizioni normali di immunità, si posiziona nelle vie aeree senza provocare disturbi. Nei periodi di freddo, però, le sindromi influenzali favoriscono l’insorgenza. E proprio in queste situazioni la polmonite diventa una patologia insidiosa soprattutto nei soggetti deboli – bambini e anziani – che hanno un livello basso di difese immunitarie.

Quando si verificano casi di polmonite, comunque, è possibile risolverli con antibiotici mirati.

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