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Perché alcune donne non riescono a raggiungere l’orgasmo, secondo la scienza

Secondo i dati, una donna su tre non riesce a raggiungere l'orgasmo, ma ci sono delle ragioni scientifiche che spiegano perché ciò accade

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 12 Feb. 2018 alle 17:01 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:22

L’orgasmo è un tema molto delicato per parecchie donne.

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Secondo una ricerca della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), il 30,1 per cento delle donne prese in esame non riesce a raggiungerlo, mentre il 26,9 per cento ha seri problemi di lubrificazione vaginale.

Un altro studio, condotto dalla dottoressa del Primary Care Sciences Research Centre alla Keele University di Staffordshire Kate Dunn, ha mostrato che il 34 per cento delle donne che hanno partecipato allo studio non riesce a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto sessuale, mentre il 45 per cento non riesce a provare piacere nemmeno attraverso la masturbazione.

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Ne risulta che solo il 14 per cento delle donne tra i 19 e gli 83 riesce a raggiungere costantemente l’orgasmo durante i propri rapporti.

Ma che cosa rende così irraggiungibile, per queste donne, l’apice del piacere?

A parte le varie analisi che dipingono come responsabili della mancanza dell’orgasmo durante il rapporto sessuale i tabù sociali legati al sesso, la poca conoscenza del corpo e dell’anatomia femminile o la visione fallo-centrica dell’intimità, alcuni scienziati hanno scoperto nuove ragioni legate all’evoluzione darwiniana.

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha dato una ragione legata all’evoluzione, e al passato: secondo gli scienziati, infatti, un tempo l’impennata  ormonale causata dall’orgasmo femminile era funzionale a permettere alle donne di rimanere incinte.

La scoperta è stata fatta dopo aver condotto uno studio sull’anatomia e sul comportamento dei mammiferi con la placenta, che ha svelato un collegamento tra l’orgasmo femminile e il rilascio degli ovuli.

Questo ruolo biologico assegnato all’impennata ormonale femminile è sopravvissuto in alcuni mammiferi con la placenta, ma non negli esseri umani, per i quali l’orgasmo è rimasto semplicemente un piacere non legato alla gravidanza.

Una delle coautrici dello studio EZ-Molecular and Developmental Evolution, la dottoressa Mihaela Pavličev, ha spiegato: “È importante sottolineare che l’orgasmo femminile necessario alla gravidanza non assomigliava all’orgasmo femminile umano attuale”.

Lo studio ha rivelato anche che un tempo l’ovulazione e le mestruazioni erano indotte dalla penetrazione maschile, prima di diventare spontanee e manifestarsi in regolari cicli mensili.

Dal momento in cui, grazie all’evoluzione, le mestruazioni femminili si sono regolarizzate, l’orgasmo ha perso la sua funzione riproduttiva, diventando superfluo.

Tuttavia, non si spiega il motivo per cui esso abbia continuato a esistere.

Secondo Pavličev, per esempio, l’impennata ormonale si è rifunzionalizzata, orientandosi verso nuovi scopi: “Non possiamo escludere che l’orgasmo femminile abbia effettivamente optato per qualche altra funzione dopo aver perso quella legata alla riproduzione”.

Un’ulteriore conferma della teoria dell’evoluzione dell’orgasmo femminile è il fatto che i mammiferi dotati di placenta hanno il clitoride più vicino alla vagina rispetto agli esseri umani, o addirittura al suo interno, cosa che sottolinea l’inutilità – a livello biologico e riproduttivo – dell’impennata ormonale nelle donne.

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