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L’Italia è il secondo paese più vecchio del mondo, dopo il Giappone

Il rapporto Istat 2017 conferma non solo che la popolazione italiana è in calo, ma che sta invecchiando ogni anno di più. In crescita i laureati che scelgono di andare all'estero

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 16 Mag. 2018 alle 19:23 Aggiornato il 18 Apr. 2019 alle 10:44

Il nuovo Rapporto annuale dell’Istat stima che la popolazione italiana è in calo per il terzo anno di fila.

Al primo gennaio 2018, la popolazione residente in Italia è di 60,5 milioni di persone, di cui 5,6 milioni sono stranieri.

Nel 2017 si sono registrati 184mila stranieri in più, ma rispetto all’anno precedente nel nostro paese ci sono 100mila persone in meno.

L’Italia si classifica secondo tra i paesi con la popolazione più vecchia nel mondo, mentre al primo posto resta il Giappone.

In Italia, si stima che vi siano 168,7 anziani ogni 100 giovani.

Le aspettative di vita variano sensibilmente da nord a sud della penisola: nelle città del nord e centro Italia sia maschi che femmine hanno maggiori probabilità di arrivare a un’età avanzata di oltre 80 anni e a 70 in buona salute.

Questi numeri scendono drasticamente al sud, dove in città come Napoli l’aspettativa di vita scende di circa 3 anni rispetto al nord, mentre gli anni in buona salute scendono addirittura a 51,7 anni per gli uomini e 50,6 anni per le donne in regioni come Basilicata e Calabria.

Secondo i dati forniti dall’Istat, le nascite del 2017 sono diminuite di ben due punti rispetto al 2016, decretando un nuovo minimo storico di 464 mila nascite annuali.

L’Istat stima che nel 2017  i nati con almeno un genitore straniero siano intorno ai 100 mila e rappresentano il 21,1 per cento del totale dei nati, ma sono comunque un dato in continuo calo dal 2012.

Dal 1980 la media Istat indicava che le donne restavano incinte in media a 26 anni, mentre nel 2016 l’asticella si è spostata a 31 anni.

Inoltre non sono molti gli italiani che decidono di restare in patria: nel 2017 circa 153 mila italiani si sono  cancellati dall’anagrafe perché si sono trasferiti all’estero.

Le mete principali degli italiani sono Francia, Regno Unito, Svizzera e la Germania.

Di un totale di 270 mila che hanno concluso gli studi nel 2017, 25mila sono andati all’estero.

I rapporti umani, rivela l’Istat, contano ancora molto in Italia: il 78,7 per cento delle persone di 18 anni e oltre ha dichiarato di poter fare affidamento almeno su un parente e il 43,2 per cento di loro ha espresso un giudizio positivo sulla sua vita.

E con il 60,1 per cento di persone regolarmente su internet e social network, il presidente dell’Istat Giorgio Alleva ha tenuto a precisare che i social non rappresentano una fonte sostitutiva dei rapporti umani ma complementare.

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