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La dipendenza dal sesso è davvero una malattia?

Non tutti gli esperti sono concordi sull'opportunità di equiparare questa condizione alla dipendenza dalle droghe o dall'alcool

Di Luca Serafini
Pubblicato il 7 Mag. 2018 alle 09:49 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:22

La dipendenza da sostanze come la nicotina, l’alcol o le droghe è riconosciuta dalla comunità scientifica. Ma quando si tratta di sesso, alcuni esperti non sono convinti che esista una vera e propria dipendenza, classificabile come patologia.

Come riporta la BBC, non esistono dati ufficiali sulle persone che hanno cercato aiuto per questo tipo di dipendenza. Nel Regno Unito, un sito di auto-aiuto per persone che si sentono in difficoltà a causa della dipendenza dal sesso e dalla pornografia ha intervistato 21mila persone.

Di queste, il 91 per cento era di sesso maschile e solo il 10 per cento aveva cercato aiuto da un medico di famiglia.

La dipendenza dal sesso è stata presa in considerazione per l’inclusione nell’ultima edizione (2013) del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), ma è stata respinta a causa della mancanza di prove sull’effettiva possibilità di classificarla come tale.

Ma il “comportamento sessuale compulsivo” viene comunque proposto come una voce nel manuale di classificazione internazionale delle malattie (ICD) prodotto dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Uno studio pubblicato nel 2014 ha suggerito che l’attività cerebrale nelle persone “sessualmente dipendenti” mentre guardano i film porno è simile a quella dei tossicodipendenti quando viene mostrata loro la droga.

Frederick Toates, professore emerito presso l’Open University, sostiene che ci sono due caratteristiche chiave che segnano una dipendenza: la ricerca della ricompensa o del piacere e l’esistenza di un conflitto attorno a questo comportamento.

La ricerca della ricompensa è ciò che molti esperti ritengono distingua la dipendenza dal comportamento ossessivo-compulsivo.

Le persone con una dipendenza cercano un piacere a breve termine, anche se quest’ultimo potrebbe poi perdere di valore a fronte di una perdita a lungo termine.

Al contrario, le persone con disturbo ossessivo-compulsivo mettono in atto dei comportamenti dai quali non traggono alcun piacere. Ma tutti noi cerchiamo il piacere, quindi cosa distingue il normale comportamento alla ricerca di ricompense dalla dipendenza?

Lo psicologo Dr Harriet Garrod pensa che un comportamento diventi una dipendenza quando raggiunge un livello di intensità tale da causare danni all’individuo e a coloro che lo circondano.

Le dipendenze dal cibo e dal gioco d’azzardo sono state riconosciute come condizioni diagnostabili, mentre la dipendenza dal sesso non lo è, solo perché dei primi due si parla da molto più tempo.

Ciò significa che più persone si sono fatte avanti per cercare un aiuto clinico, fornendo maggiori prove a sostegno dell’esistenza di quelle condizioni.

Secondo il dott. Abigael San, psicologo clinico, i comportamenti sessuali possono creare dipendenza, ma per le persone che ne soffrono, il sesso stesso è secondario rispetto ai problemi di fondo – depressione, ansia o trauma.

Non tutti però sono d’accordo sul fatto che la dipendenza dal sesso sia una condizione reale. David Ley, terapista sessuale autore del libro The Myth of Sex Addiction (Il mito della dipendenza dal sesso), sostiene che i comportamenti comunemente etichettati come dipendenza dal sesso siano in realtà sintomi di disturbi dell’umore e dell’ansia.

“L’equiparazione del sesso o della masturbazione con alcol e droghe è ridicola. Le persone dipendenti dall’alcool possono morire se vengono private dell’alcool stesso. I concetti di dipendenza dal sesso sono basati su giudizi di valore su ciò che si considera ‘sano’ in materia di sessualità. Ciò significa che spesso si viene considerati dipendenti dal sesso se si fa più sesso, o se lo si fa in una maniera diversa, rispetto al terapeuta che effettua la diagnosi”.

Leggi anche: Il raccont0 di una donna dipendente dal sesso: “Cinque volte al giorno non era abbastanza”

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