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L’Oms ha inserito la dipendenza da sesso tra i disturbi mentali

Una scena del film Nymphomaniac Volume 2. Zentropa Entertainments / Archives du 7eme Art / Photo12

La novità è arrivata con l'aggiornamento dell'International Classification of Diseases, che verrà ufficialmente presentato all'Assemblea annuale dell'Oms nel maggio 2019

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 12 Lug. 2018 alle 19:13 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:21

La dipendenza da sesso fa parte dei disturbi mentali. A dirlo è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha inserito il disturbo in questa categoria.

Una novità che è arrivata con l’aggiornamento dell’International Classification of Diseases (Icd11), che verrà ufficialmente presentato all’Assemblea annuale dell’Oms nel maggio 2019.

L’entrata in vigore dell’ultima versione dell’International Classification of Diseases avverrà soltanto nel 2022, in modo tale da consentire a tutti gli Stati membri di adeguarsi alle nuove normative.

Il disordine del comportamento sessuale compulsivo, meglio noto come dipendenza da sesso, secondo quanto definito dall’Oms, consiste in un’incapacità nel controllare impulsi sessuali intensi, che porta chi ne è affetto a trascurare la propria salute e, spesso, a non trarre piacere nemmeno dall’intimità sessuale.

In particolare, si legge nel testo come il disordine compulsivo sessuale è “caratterizzato da uno schema di fallimenti nel controllare impulsi sessuali intensi e ripetitivi, che sfociano in comportamenti sessuali ripetuti”.

“I sintomi possono includere il fatto che le attività sessuali diventino centrali nella vita della persone al punto da far trascurare la salute, la cura personale o altri interessi, attività e responsabilità, con numerosi insuccessi negli sforzi di ridurre i comportamenti e il continuo ricorso al comportamento sessuale nonostante conseguenze avverse o un azzeramento della soddisfazione da esso”.

Per ricevere una diagnosi di dipendenza da sesso, i pazienti devono soffrire di questo disturbo almeno da 6 mesi.

La specialista del Royal College of Psychiatrists Valerie Voon ha salutato con soddisfazione la notizia, affermando che, solamente in Gran Bretagna, la popolazione affetta da dipendenza da sesso vada dal 2 al 4 per cento.

Secondo la dottoressa Voon, l’inserimento di questa patologia nel nuovo elenco dell’Oms rappresenta “un passo avanti per i pazienti dal momento che consente loro di riconoscere che hanno un problema. Li toglie dall’ombra e permette loro di chiedere aiuto”.

Ma non tutti gli esperti sono d’accordo con la scelta dell’Oms.

L’American Association of Sexuality Educators, Counselors and Therapists ha scritto una nota in cui afferma: “Non troviamo una sufficiente evidenza empirica che supporti la classificazione della dipendenza da sesso come disordine mentale”.

Leggi anche: La dipendenza dal sesso è davvero una malattia?

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