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Bere fino a sette caffè al giorno riduce le probabilità di morte prematura

Secondo uno studio condotto dalle università di Southampton ed Edimburgo, bere tre o quattro caffè al giorno riduce del 17 per cento le probabilità di morte precoce rispetto a chi non ne beve mai

Di Giuseppe Loris Ienco
Pubblicato il 23 Nov. 2017 alle 17:59

Chi beve fino a sette tazze di caffè al giorno può ridurre in maniera significativa le possibilità di morire prematuramente.

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La notizia diffusa da “The Telegraph” arriva da un recente studio, condotto dalle università di Southampton ed Edimburgo e pubblicato sul “The British Medical Journal”, secondo il quale tre o quattro caffè al giorno sono sufficienti per ridurre del 17 per cento le probabilità di morte precoce rispetto a chi preferisce non berne nessuno.

L’analisi di più di 200 ricerche precedenti sul tema ha portato gli esperti a concludere che il caffè “fa più bene che male alla salute”, anche nel caso di chi tende a esagerare. Infatti, chi arriva a concedersi ben sette tazze al giorno può sperare in una possibilità pari al 10 per cento di vita più lunga.

Chi beve caffè corre meno rischi di ammalarsi di cancro alla prostata, all’endometrio, alla pelle e al fegato; la bevanda è anche in grado di portare benefici a chi soffre di diabete, calcoli nei dotti biliari, gotta e altre patologie legate al fegato.

Secondo la ricerca delle università di Southampton ed Edimburgo, inoltre, la caffeina riducele possibilità di morbo di Parkinson, di Alzheimer e di depressione.

Gli studiosi credono che le proprietà dannose del caffè vengano a tutti gli effetti rese nulle se confrontate con altre ben più dannose, come quelle legate al fumo.

In alcuni casi, però, i benefici vengono a cadere: il caffè è sconsigliato alle donne incinte perché, se consumato in maniera eccessiva, può portare a parti prematuri e aborti spontanei.

Commentando la ricerca sull’“Edinburgh Evening News”, il professor Eliseo Guallar della John Hopkins Bloomberg School of Public Health del Maryland, negli Stati Uniti, ha detto di non condividere le conclusioni dei colleghi di Southampton ed Edimburgo: “Il consumo di caffè si accompagna spesso a quello di prodotti ricchi di zuccheri raffinati e grassi dannosi per la salute.”

“Possiamo dire che il caffè previene malattie croniche e riduce le possibilità di morte prematura? Non lo sappiamo. Le prove emerse dallo studio, però, rivelano che il suo consumo è generalmente non dannoso, pur tuttavia con alcune esclusioni”, ha aggiunto Guallar.

Tom Sanders, professore del King’s College di Londra, ha presentato una realtà assai diversa: “Il caffè può causare mal di testa e necessità impellente di andare al gabinetto in alcune persone. A chi soffre di disturbi del ritmo cardiaco è preferibile consigliare bevande decaffeinate, in quanto la caffeina può indurre un aumento della pressione sanguigna.”

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