Oltre 1,5 miliardi di persone al mondo vivono con qualche forma di perdita uditiva: tra queste, più di 430 milioni necessitano di cure riabilitative. Numeri impressionanti, destinati a crescere sempre di più. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, senza alcun intervento di prevenzione entro il 2050 una persona su quattro, ovvero circa 2,5 miliardi di persone, presenterà un certo grado di ipoacusia (calo dell’udito) con il numero delle persone con perdita uditiva che potrebbe superare i 700 milioni. In Italia il fenomeno interessa il 12,5% della popolazione (7,4 milioni), con previsioni di crescita a 8 milioni entro il 2025 e tra i 10 e gli 11 milioni nel 2050. Tra i fattori di rischio, particolari luoghi di lavoro, come cantieri e fabbriche, che pongono un rischio alla salute uditiva delle persone che li frequentano così come l’impatto del cosiddetto rumore ambientale. In Europa, il rumore è riconosciuto come un fattore di rischio ambientale che causa disturbi acuti e cronici: 1 persona su 5 nei Paesi dell’Unione Europea, ovvero 100 milioni di persone, è esposta a livelli di rumore da traffico stradale che superano quelli considerati “non dannosi”. In alcune aree metropolitane italiane, ad esempio, l’aumento di 10 decibel nel rumore del traffico stradale è associato a un piccolo, ma significativo, aumento del rischio di mortalità non accidentale. Il rumore, inoltre, provoca disturbi del sonno, stress, peggioramento della concentrazione nelle scuole, possibile impatto sullo sviluppo cognitivo nei bambini.
L’ipoacusia consiste in una ridotta capacità di percepire i suoni e comprendere il linguaggio e può essere: lieve, moderata, grave e profonda. L’ipoacusia, che rappresenta un enorme costo a carico dei sistemi sanitari globali, stimato in circa 1000 miliardi di dollari all’anno, può rappresentare, oltre che un problema fisico, anche un danno sociale e psicologico. Il calo dell’udito, infatti, provoca imbarazzo, perciò chi ne soffre lo nasconde o lo minimizza senza trattarlo. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda i giovani: secondo l’Oms oltre 1 miliardo di giovani, tra i 12 e i 25 anni, sono a rischio di calo uditivo evitabile a causa dell’uso prolungato di dispositivi audio personali a volumi elevati e della frequentazione di ambienti con musica amplificata.
La prevenzione nei giovani: progetto Listen Responsibly
In questo contesto si inserisce il progetto Listen Responsibly lanciato nel 2019 da Amplifon e dedicato alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sull’importanza dell’ascolto responsabile e della prevenzione. Il programma, che ha già raggiunto oltre 15 milioni di persone in tutto il mondo, combinando attività digitali e iniziative sul territorio, include campagne sui social media, test dell’udito in università e aziende e attività di divulgazione svolte in 2.000 scuole. Nel 2024, inoltre, Amplifon ha avviato una partnership, rinnovata anche nel 2025, con il Teatro alla Scala di Milano, contribuendo ad avvicinare oltre 20mila giovani e senior alla musica e al teatro.
Amplifon ha inoltre sviluppato l’app “Listen Responsibly“, un software gratuito di rilevazione del rumore che permette agli utenti di verificare le condizioni di rumorosità ambientale attraverso il proprio smartphone. L’applicazione registra, raccoglie e geolocalizza le misurazioni, creando una mappa del rumore delle città in cui vengono effettuate, mostrando i quartieri più rumorosi e le zone più silenziose. Dopo il lancio in Italia, l’app è stata portata anche in Spagna, Francia, Germania, Australia, Belgio e Olanda, superando le 90.000 misurazioni complessive del rumore da parte di oltre 18.000 utenti.
L’impegno per la sostenibilità
Il progetto Listen Responsibly rientra nel piano di sostenibilità Listening Ahead, lanciato nel 2020 da Amplifon, che prevede, tra le altre cose, la lotta alla stigmatizzazione del calo dell’udito e la promozione dell’accessibilità e dell’innovazione tecnologica dei servizi uditivi, con particolare attenzione alle pratiche responsabili e sostenibili lungo la catena del valore e alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività di business. Sulla base dei risultati ottenuti, è stato lanciato nel 2024 un nuovo piano di sostenibilità ancora più ambizioso e maggiormente integrato con la strategia di business, con obiettivi al 2026, 2028 e 2030.
Il gruppo Amplifon
Azienda italiana leader mondiale nei servizi e nelle soluzioni per l’udito, Amplifon nasce a Milano, nel 1950, da un’intuizione di Algernon Charles Holland, ex ufficiale delle forze speciali britanniche che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva combattuto al fianco delle truppe anglo-americane e della Resistenza italiana. Al termine del conflitto, infatti, Holland decise di stabilirsi in Italia dedicandosi ad aiutare le persone che avevano subito danni all’udito durante gli anni di guerra. Dopo aver sviluppato una rete di centri audiologici in tutta Italia, dalla fine degli anni Novanta, Amplifon si è estesa nel resto d’Europa, negli Stati Uniti e nell’Asia Pacifico, fino a diventare il numero uno globale nel mercato retail dell’hearing care. Oggi Amplifon è a capo di un Gruppo che detiene una quota di mercato globale del 13%, presente in 26 Paesi di 5 continenti con una rete di oltre 10.000 punti vendita. Il Gruppo impiega più di 20.000 dipendenti e collaboratori, di cui 10.000 audioprotesisti, i tecnici specializzati nella cura dell’udito.