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Alcuni cibi possono contribuire alla diffusione del cancro al seno

Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che lo sviluppo di metastasi è accelerato da una specifica proteina presente in molti alimenti

Di Noemi Valentini
Pubblicato il 8 Feb. 2018 alle 13:00

Un gruppo internazionale di oncologi provenienti da Regno Unito, Stati Uniti e Canada ha scoperto un nuovo fattore determinante nella diffusione del cancro al seno, presente in moltissimi alimenti.

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Si tratta dell’asparagina, un amminoacido essenziale nella costruzione di molte proteine e trovato per la prima volta negli asparagi.

Il team di ricercatori ha esaminato alcuni topi che presentavano una forma molto aggressiva di cancro al seno, che portava allo sviluppo di tumori secondari entro un paio di settimane, uccidendoli in pochi mesi.

Cercando di capire come le variazioni nella dieta potessero influenzare l’insorgere delle metastasi, causa principale di morte per chi soffre di cancro al seno, gli scienziati hanno notato che l’asparagina sembrava aiutare il cancro a diffondersi in altri tessuti.

Riducendo i livelli di asparagina nei roditori malati, infatti, il numero di nuove metastasi crollava.

Nello studio, pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori hanno descritto come, bloccando l’asparagina col medicinale L-asparaginasi, siano riusciti a ridurre drasticamente la diffusione del tumore negli organi degli animali.

Anche una dieta con bassi livelli di asparagina ha avuto un effetto positivo in tal senso, ma in modo molto minore.

Ispirato dai risultati, il team ha esaminato anche alcuni carcinomi umani, scoprendo che i tumori al seno che producono più asparagina hanno più probabilità di diffondersi, portando i pazienti a morire prima.

Sembra infatti che l’asparagina aiuti le cellule tumorali ad assumere una forma che si diffonde più facilmente attraverso il flusso sanguigno, arrivando così agli organi dove nascono le metastasi.

“È un inizio molto promettente e una delle poche prove a dimostrare come un cambiamento nella dieta possa avere un impatto sulle proprietà delle cellule rilevanti alla progressione di malattie mortali” ha detto il professor Greg Hannon, direttore del Cancer Research UL Cancer Institute di Cambridge e capo ricercatore del team.

Nonostante un abbassamento dei livelli di asparagina limiti notevolmente la diffusione del tumore, questo non sembra avere alcun effetto preventivo riguardo l’insorgere della malattia, che si sviluppa ugualmente.

La proteina incriminata si trova non solo negli asparagi ma anche in molti altri alimenti quali carne bovina, pollame, uova, pesce, frutti di mare, patate, noci, legumi e soia.

Essendo tanto diffusa, per i ricercatori stessi tentare di ridurne i livelli attraverso una dieta non è l’approccio ideale.

Più efficaci sono invece i farmaci che bersagliano l’amminoacido: la L-asparaginasi distrugge l’asparagina quando questa si trova già nel flusso sanguigno, ma altre medicine più specifiche potrebbero riuscire a bloccarne la produzione.

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