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    Pubblica amministrazione, Zangrillo apre allo smart working: “Strumento che può funzionare”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 24 Ott. 2022 alle 13:28 Aggiornato il 24 Ott. 2022 alle 13:29

    Il nuovo ministro della Pubblica amministrazione si muove in discontinuità rispetto al passato sul tema dello smart working: per Paolo Zangrillo, titolare del dicastero su nomina di Giorgia Meloni, si tratta di “uno strumento che può funzionare” e rinunciarvi “significherebbe dire che la Pubblica amministrazione è diversa dalle altre realtà lavorative”. Lo ha spiegato in un’intervista a Radio 24, aggiungendo di “voler capire con quali modalità possiamo usare questo strumento”. Una pratica ormai diffusissima nel privato, visto che durante la pandemia il numero di tele-lavoratori è passato da 500mila a 5 milioni.

    Secondo Zangrillo a cambiare dovrebbe essere il modello di verifica del lavoro svolto: non più un controllo capillare durante l’attività, ma un riscontro basato sui risultati ottenuti. Il ministro ha annunciato a breve un incontro con i sindacati: “Mi prenderò l’impegno a lavorare sui contratti”, dice, ma nella Pubblica amministrazione “dobbiamo essere capaci di misurare il risultato: non penso che il sindacato sia contrario a premiare il merito, non devono esserci tabù: bisogna abituare la P.A. ad avere responsabilità sui risultati”. Maggiori dettagli sul come pensa di applicare la riforma Zangrillo li ha forniti in un’intervista al Messaggero: “Personalmente non sono per i modelli estremi, come lo smart working totale, al 100%. Sono convinto che per il buon funzionamento di un’organizzazione non si può rinunciare alla socialità. Va coltivato il senso di appartenenza e lo spirito di squadra”.

    Una visione in chiara discontinuità con il suo predecessore, Renato Brunetta, che nella primavera del 2020, mentre l’Italia era stretta nella morsa del coronavirus dall’opposizione diceva che la priorità era “riaprire tutti gli uffici al più presto”. Da ministro del governo Draghi la sua proposta prevedeva per i dipendenti della pubblica amministrazione il graduale rientro in presenza, con l’obiettivo di arrivare al solo 15% di attività in smart working in pianta stabile. Ma Zangrillo ha parole di stima per il suo predecessore ed ex collega di partito: “C’è da salvare tutto quello che ha fatto Brunetta perché ha avviato una profonda riforma della P.A. ed è una riforma che contiene tutto quello che serve per farla diventare uno dei motori dello sviluppo del nostro Paese”.

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