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    Il Senato conferma la restituzione del vitalizio a Formigoni, condannato per corruzione

    Roberto Formigoni Credits: ANSA

    L'ex governatore della Regione Lombardia prenderà il vitalizio, nonostante la sua condanna in via definitiva. Azzolina: "Come scatarrare sui cittadini onesti"

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 19 Mag. 2021 alle 13:47 Aggiornato il 19 Mag. 2021 alle 14:37

    Il Consiglio di garanzia del Senato ha confermato con tre voti favorevoli e due contrari la decisione assunta in precedenza dalla Commissione contenziosa di restituire il vitalizio ai condannati in via definitiva. La decisione riguarda anche l’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni, condannato per corruzione.

    I ‘giudici’ d’appello di palazzo Madama hanno di fatto confermato il suo diritto alla pensione, nonostante la condanna in via definitiva.”Le frasi a me attribuite e riportate da fonti stampa sono destituite di ogni fondamento”, ha dichiarato Formigoni parlando all’agenzia Agi. Il caso non sarà chiuso del tutto finché andranno avanti le polemiche, che vengono soprattutto dai Cinque Stelle.

    “Un nuovo schiaffo ai cittadini italiani”

    Il commento della ex ministra all’Istruzione Lucia Azzolina è quello più adirato: “Come scatarrare sui cittadini onesti”. Poi i Cinque Stelle hanno anche inviato una nota: “Il condannato per corruzione Formigoni riprende il vitalizio, e con lui gli altri ex senatori riconosciuti colpevoli di gravi reati. Dal Senato arriva un nuovo schiaffo ai cittadini italiani: la Lega e Forza Italia se ne assumono la responsabilità di fronte al Paese. Il Consiglio di Garanzia, in cui non siede il M5S dopo il tradimento di un nostro ex senatore, ha deciso di respingere il ricorso avanzato dall’amministrazione di Palazzo Madama contro la sentenza di primo grado con la quale la commissione Contenziosa aveva annullato la delibera Grasso del 2015”, affermano Paola Taverna, vice presidente del Senato, Laura Bottici, questore di Palazzo Madama e Gianluca Perilli.

    “Finché c’era da assegnare i privilegi ai pochi della casta si faceva valere l’autonomia del Senato, ora che invece c’è da applicare regole di civiltà e rigore, allora l’autonomia non serve più e ci si appella in modo strumentale addirittura alla legge su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 nonché a sentenze interpretate in modo forzato – continuano – Dopo decenni si sono accorti che i parlamentari potrebbero avere le stesse regole dei cittadini, ma lo fanno nell’unica volta in cui questo serve a difendere un privilegio. Evidentemente non conoscono vergogna. Noi non ci arrendiamo e domani rilanceremo la nostra battaglia con nuove proposte” concludono i pentastellati”.

    La posizione di TPI

    Alla vicenda TPI ha dedicato la videolettera di Riccardo Bocca: “Se anche voi ritenete indecente che Formigoni riceva il vitalizio da senatore, condividete sui vostri social la videolettera e scriveteci a redazione@tpi.it. Andremo avanti in questa battaglia e vi terremo informati passo dopo passo”.

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