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    Asse Salvini-Di Maio: “Il governo va avanti, evitiamo procedura di infrazione e abbassiamo le tasse”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 11 Giu. 2019 alle 07:58 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:44

    Vertice di governo | Governo news| La procedura di infrazione | La partita delle nomine | Un rimpasto all’orizzonte?

    Vertice di governo 10 giugno | Si è concluso dopo la Mezzanotte il vertice di governo a tre tra il premier Giuseppe Conte e i suoi due vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio. La riunione era stata convocata a palazzo Chigi per verificare “lo stato di salute” del governo, dopo le recenti dichiarazioni, e i toni aspri dei mesi di campagna elettorale.

    “Il Governo va avanti, mai avuto dubbi”, ha dichiarato Salvini al termine del vertice. “Il primo obiettivo è abbassare le tasse, lavoreremo per questo”, ha spiegato Di Maio nel vertice di governo.

    Sul tavolo le nuove priorità: abbassamento delle tasse, approvazione del salario minimo, che sono l’uno intrecciato all’altro – “Il salario lo pagano le imprese, quindi bisogna ridurre le tasse”, ha chiesto Salvini come contropartita al salario minimo -, e soprattutto l’evitare una manovra correttiva chiesta dall’Eruopa.

    Intanto, è stato convocato per questo pomeriggio, 11 giugno, il Consiglio dei ministri. Tra i punti all’odg vi è l’approvazione del decreto sicurezza bis, che Salvini voleva far approvare già prima delle Elezioni europee dello scorso 26 maggio.

    Governo news | La procedura di infrazione

    E sempre per oggi, 11 giugno, è prevista l’informativa del ministro dell’Economia Giovanni Tria a Camera e Senato sulla procedura avviata dalla commissione europea. Procedura che sta spaccando i vertice di governo: da un lato Conte (e Tria), che vogliono un dialogo con l’Europa “per difendere i risparmi degli italiani”, dall’altro Salvini e Di Maio, che sembrano avere messo da parte gli screzi delle ultime settimane, e hanno detto che non accettano di fare nessuna manovra bis, e minacciano di alzare i toni con Bruxelles. “Obiettivo comune è evitare l’infrazione garantendo la crescita, il diritto al lavoro e il taglio delle tasse. Non ci sarà nessuna manovra correttiva e nessun aumento di tasse”, dice Salvini.

    Il prossimo passo è incontrare il ministro Tria e i tecnici del Mef, per mettere a punto la strategia da tenere nelle trattative (morbide o hard che siano) con l’Ue. L’obiettivo del governo è evitare la procedura, è pacifico. Quale sia il modo per farlo, è ancora tutto da vedere.

    Governo news | La partita delle nomine

    Uno dei nodi da sciogliere è poi quello delle nomine Ue. L’Italia è isolata, e spera – in virtù del suo essere quantomeno un paese fondatore della Ue – di avere almeno un commissario dell’area economica. Concorrenza o industria sono due ipotesi in campo.

    Ieri il premier Conte, prima del vertice di governo, ha incontrato a Roma lo spitzenkandidat del Partito popolare europeo, Manfred Weber, che sta facendo il giro delle capitali europee per trovare appoggio dai capi di stato, visto che la sua candidatura alla presidenza della Commissione europea si è indebolita e non di poco. Uno dei punti su cui ha fatto leva con Conte è il seguente: se Roma appoggerà la candidatura di Weber a presidente della Commissione, sarà difficile che un tedesco possa andare alla presidenza della Bce, come vorrebbe Angela Merkel. Il successore di Mario Draghi potrebbe dunque essere l’attuale presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. E per l’Italia è un grande timore.

    Il nome che circola per l’Italia è quello di Giancarlo Giorgetti. Con ogni probabilità il M5s non metterà alcun veto su di lui. Rimane da vedere se il leghista sottosegretario alla presidenza del Consiglio abbia intenzione di trasferirsi a Bruxelles.

    Nei giorni scorsi era circolato il nome di Enrico Letta come possibile presidente del Consiglio europeo, il successore di Donald Tusk, ma il governo si era subito affrettato a bloccare categoricamente tale ipotesi.

    Notizie politica ultima ora | Un rimpasto all’orizzonte?

    Non se ne è ancora discusso apertamente, ma c’è da aspettarsi che qualche casella del governo possa essere cambiata. Oltre che essere riempita, come nel caso della nomina vacante e ministro dei rapporti con la Ue, che fu di Paolo Savona. La Lega punta a quella poltrona, così come, ai dicasteri di Infrastrutture e trasporti, Difesa e forse anche Ambiente.

    I rapporti di forza invertiti tra i due alleati di governo potrebbero aprire uno scenario simile, ma al momento si va cauti su tale ipotesi.

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