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    Valditara, l’esame di maturità si svolgerà come prima della pandemia

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 29 Dic. 2022 alle 16:13

    Valditara, l’esame di maturità si svolgerà come prima della pandemia

    Intervistato dalla Stampa, il ministro dell’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, ha parlato dell’esame di maturità, anticipando che l’intenzione è quella di portarlo a com’era prima della pandemia.

    Secondo il ministro, questa è la soluzione “più ragionevole”. In particolare, Sull’esame orale ha annunciato una circolare su come andrà svolto il colloquio interdisciplinare: “deve valorizzare le competenze e verificare la capacità di fare collegamenti”.

    La legge del 2017 che regola l’esame di maturità “è la legge in vigore. Prima di decidere ho sentito esperti e addetti ai lavori. Alla fine è parsa la soluzione più ragionevole. Se dovesse funzionare male, si interverrà, ma l’idea che si cambi la maturità solo per mettere un timbro trovo sia inappropriata”, afferma il ministro dell’ Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annunciando il ritorno all’esame come era prima della pandemia.

    “Il colloquio interdisciplinare – spiega ancora – deve valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie. Non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica. Su questo invierò una circolare che chiarirà esattamente come andrà svolto il colloquio”.

    Alla domanda se il ritorno all’esame pre-Covid voglia dire che è finita l’emergenza, il ministro ha detto che “è finita almeno per la maturità. Poi che abbia lasciato degli strascichi è evidente. L’aumento del bullismo, uno smarrimento di molti giovani che si trovano più in crisi nell’affrontare il percorso scolastico. Mi riferisco alla sempre più accentuata assenza di socializzazione”.

    Stipendi più alti per i docenti più esperti

    Rispetto al tema delle occupazioni, i docenti più formati – secondo il ministro – vanno pagati di più: “Pagando di più gli insegnanti più formati e con responsabilità particolarmente delicate come i docenti tutor, noi intendiamo valorizzare il merito di chi si assume particolari responsabilità”.

    Deve esserci, aggiunge, un patto di legalità che renda responsabili le famiglie, o gli studenti se maggiorenni. “Per me vale il principio che chi rompe, paga. Se ci sono dei danni questi danni vanno perseguiti innanzitutto civilmente. Ci vuole un patto di legalità che renda responsabili le famiglie – o gli studenti se sono maggiorenni – per i danni compiuti”.

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