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    Il trionfo della sardine: in 2 mesi hanno fermato Salvini e la Lega

    I pesciolini, nati grazie alla volontà di 4 ragazzi, negli ultimi due mesi e mezzo hanno riempito le piazze d’Italia, e sono riusciti a convogliare quella voglia di partecipazione in un voto concreto

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Gen. 2020 alle 14:07 Aggiornato il 27 Gen. 2020 alle 14:17

    Dalle piazze alle urne: le sardine hanno vinto la loro prima sfida e hanno battuto lo “squalo” Salvini.

    È stato lo stesso Zingaretti a riconoscere il ruolo fondamentale delle sardine che hanno riportato le persone nelle urne.

    Il segretario del Pd ha rivolto “un immenso grazie al movimento delle Sardine, è giusto dirlo, perché anche la crescita della partecipazione al voto è figlia della scossa data da questo movimento che è stato partecipe e ha aiutato la democrazia italiana ad essere più forte”. Insomma, Zingaretti ha dovuto riconoscere in modo piuttosto esplicito come la vittoria di Bonaccini sia, in primis, merito delle sardine.

    A trionfare è stato Stefano Bonaccini (qui il suo profilo), governatore uscente e candidato del centrosinistra, che ha prevalso sulla sua avversaria Lucia Borgonzoni, esponente del centrodestra.

    Bonaccini ha raccolto il 51,4 per cento dei voti, contro il 43,6 per cento di Borgonzoni, sua principale avversaria.

    “È la nostra vittoria”, fanno sapere dal casolare in un borgo sull’Appennino appena fuori Bologna, dove si sono rifugiati i quattro fondatori delle Sardine. Si riferiscono alla grande partecipazione al voto. Ma, ufficiosamente, lo stacco di Stefano Bonaccini sulla candidata leghista Lucia Borgonzoni fa incassare al movimento anche un secondo risultato.

    Battere Salvini, 70 giorni fa, sembrava quasi impensabile.

    I pesciolini, nati grazie alla volontà di 4 ragazzi, negli ultimi due mesi e mezzo hanno riempito le piazze d’Italia, colmando il vuoto di partecipazione a sinistra.

    Ora le sardine si fermano, si prendono una pausa per pensare al futuro e “tornare dietro le quinte”.

    Da ieri sera alle 23, le sardine hanno chiesto una “pausa” ai media per concentrarsi s una fase in cui si lavorerà per creare, a partire da Napoli, una struttura capillare, coordinata e coesa verso una direzione chiara e condivisa.

    Cala il sipario sulla “favola bella” delle Sardine, ma è solo un intervallo tra uno spettacolo e un altro: “Ora chiudiamo il libro e sporchiamoci le mani”. I pesciolini della società civile a metà marzo saranno di nuovo protagonisti, con il congresso fondativo di Scampia.

    All’una di notte, con i risultati che danno Bonaccini in vantaggio, Mattia Santori sorride: “Non ci monteremo la testa, ma è chiaro che, se dopo tanto tempo una forza populista è stata battuta, il grosso del merito è anche nostro”. Da oggi le Sardine, vera novità di questo voto, non guarderanno più al locale, ma alla dimensione nazionale, sebbene annuncino via Facebook di voler “far calare il sipario” per un po’, fino al congresso di Scampia.

    “Chi riempie le piazze è benvenuto. Poi sono due idee di Italia diverse: c’è chi lo fa per cancellare i decreti sicurezza, benissimo, questa è la democrazia ma noi crediamo che serva più sicurezza”, anche Salvini stesso deve ammettere, a suo modo, di essere stato battuto.

    Difficile immaginare che le sardine resteranno nelle piazze, la voglia di partecipare è tanta e si sta cercando di trovare la forma giusta per convogliare tanto entusiasmo.

    Quel che è certo è che sono arrivate nel momento giusto e che piacciono molto. In questi pochi mesi gli attestati di stima sono giunti da attori, politici, cantanti e in modo trasversale. Non ultimo quello di Gianni Morandi che all’indomani del voto regionale in Emilia-Romagna pubblica su Facebook un’immagine di quattro sardine colorate e la dicitura: “27 gennaio”.

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