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    Le trattative prima del voto, dialogo tra Letta e Salvini: oggi nuovi incontri

    Ansa foto
    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 24 Gen. 2022 alle 09:48

    “Draghi è una delle ipotesi sul tavolo – ha detto Enrico Letta a “Che Tempo che Fa” su Rai3 – sono rimasto stupito dal no di Berlusconi a Draghi alla presidenza della Repubblica, no confermato oggi da Salvini. Ne parlerò con lui e con i nostri alleati per capire se quelle dichiarazioni sono definitive oppure no” .

    Enrico Letta è comunque ottimista: “Sono convinto che nelle prossime 48-72 ore le forze politiche daranno il meglio di sé”. Per la prima votazione di oggi, comunque, l’indicazione del segretario Pd è quella di votare scheda bianca. Letta e Salvini si incontreranno in queste ore per trovare una soluzione comunque, probabile un altro incontro anche con Matteo Renzi. Mentre è fissato alle 11 il vertice tra Letta, Speranza e Conte.

    Centro destra

    Per ora la “rosa di nomi” annunciata da Salvini non è arrivata. Il leader della Lega, Berlusconi e Giorgia Meloni sembrano non aver raggiunto un accordo. Salvini ha escluso il nome di Pier Ferdinando Casini e per l’ipotesi di Draghi al Quirinale ha suggerito di evitare di portarlo via di Palazzo Chigi. Idea condivisa anche al leader del M5s, Giuseppe Conte, convinto che molti dei suoi non voterebbero l’attuale premier.

    Incognita Forza Italia

    Dopo il ritiro della candidatura di Berlusconi, Matteo Salvini sarebbe però preoccupato che il centro destra non si presenti compatto al voto. Cioè che Forza Italia si smarchi e trovi alleati altrove. Non solo, le modalità con cui Berlusconi si è ritirato non sono piaciute a molti parlamentari azzurri che in queste ore hanno attaccato Antonio Tajani e che potrebbero voltargli le spalle.

    Andrea Riccardi

    Nell’assemblea con i grandi elettori del Movimento cinque stelle Giuseppe Conte ha assicurato: “Non non poniamo veti. A differenza di Pd e Leu, non abbiamo remore a considerare una candidatura che venga dal centrodestra”. Poi ancora: “Non dobbiamo dare credito alle nostre divisioni. Al di là delle chiacchiere che speculano su di noi, manterremo grande compattezza, perché conosco il dna del M5S”, ha detto ancora Conte.

    Il nome di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, è una  proposta che, dice Conte, “ho fatto a Pd e Leu. Non ha colori politici. Non può essere una candidatura di bandiera, è una personalità che ha onorato l’Italia. È una figura che possiamo offrire al dialogo con le altre forze politiche”.

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