The Post Internazionale (TPI), in collaborazione con il Parlamento europeo, ha organizzato la tavola rotonda “La grande sfida dell’Intelligenza Artificiale – Pericoli e potenzialità della più grande innovazione del nuovo secolo”. La conferenza si tiene venerdì 4 settembre, alle ore 11.15, presso lo spazio “Esperienza Europa – David Sassoli”, in piazza Venezia a Roma. Intervengono gli eurodeputati Brando Benifei (Partito Democratico) e Stefano Cavedagna (Fratelli d’Italia). Modera il dibattito il vicedirettore di TPI Stefano Mentana.
Ore 12.30 – “L’Italia non si sta impegnando per una maggiore integrazione europea” – Benifei: “L’Europa se non intraprende una visione di maggiore integrazione non ha alcuno spazio. Diventeremo una colonia degli Usa, della Cina oppure in certi contesti persino della Russia. Altrimenti dell’AI Factory ce ne facciamo poco. Spero che l’Italia si impegni per questa prospettiva politica, fondamentale per la nostra competitività, anche se purtroppo mi sembra che ad oggi non sia così”. La tavola rotonda si conclude qua.
Ore 12.25 – Benifei: “Bilanciare diritto d’autore e sviluppo di AI” – Benifei: “Occorre trovare un bilanciamento tra remunerare il diritto d’autore e garantire la possibilità di sviluppare l’AI: favorire una negoziazione con una maggior forte per i creatori di contenuti e garantire loro una soddisfazione economica per l’utilizzo dei loro contenuti ai fini di addestramento dell’AI. Altrimenti rischiamo una desertificazione della creatività. Serve uno sforzo per contrastare uno sfruttamento senza regole. Non bisogna però sfociare in estremismi che portino al divieto di utilizzo di certi contenuti”.
Ore 12.20 – Benifei: “Servirebbero dei volenterosi dell’innovazione” – Benifei: “Il tema dell’autoconservazione e dell’autocompiacimento dell’AI sta diventando un grande problema: il controllo umano è importante. Ma l’AI Act tratta già tutti questi aspetti, che dovranno essere implementate dall’AI Office europeo, che andrebbe potenziato. Bisogna scongiurare il Far West: l’AI deve essere regolata per garantirne un utilizzo sicuro. Purtroppo gli Usa di Trump si stanno ritraendo da tutti gli accordi internazionali a tutela ad esempio della trasparenza. L’integrazione europea su questi temi va accelerata: su questo servirebbero dei ‘volenterosi’ europei. Significa una politica comune nell’innovazione, che significa investimenti e regole”.
Ore 12.10 – Cavedagna: “L’Europa deve sviluppare il proprio digitale” – Cavedagna: “Sognando, dico che l’Europa in futuro potrebbe sviluppare delle proprie aziende digitali, delle proprie infrastrutture digitali, delle proprie capacità di commercializzazione dei suoi servizi digitali e di tutela dei dati riservati dei suoi digitali. L’Italia oggi con gli ultimi investimenti nell’AI Factory ha la possibilità di piazzarsi come player globale come la capitale europea dell’AI. C’è una sinergia che coinvolge la Regione Emilia-Romagna e il Governo, segnatamente il Ministero dell’Università e della Ricerca. Per l’Europa è fondamentale sviluppare una propria integrità. Se c’è qualche amico del collega Benifei che crede che i nostri amici siano in Cina, mi riferisco a D’Alema, rispondo che invece noi preferiamo gli Stati Uniti”. Benifei risponde alla provocazione: “Purtroppo qualcuno crede che siano in Russia”. Cavedagna: “Sicuramente non noi”.
Ore 12.00 – Cavedagna: “L’AI ragiona in modo utilitaristico, dobbiamo capire come apportare l’essenza dell’essere umano” – Giusto mettere dei paletti all’AI a tutela ad esempio dei minori? Cavedagna: “Il tema, fondamentale, verrà affrontato di pari passo con qualsiasi evoluzione futura del mercato digitale. Dobbiamo renderci conto che l’AI, se deve sviluppare un concetto di natura materialista, rischierebbe di mettere a repentaglio tante nostre conquiste, a partire dal tema della difesa della vita. Se n’è parlato anche al G7 dello scorso anno in Italia, in cui fu ospite Papa Francesco. Questo è il tema del futuro: come dare l’essenza dell’essere umano a delle macchine che ragionano in modo utilitaristico? Se chiediamo all’AI come risolvere il problema di un’azienda in crisi, probabilmente risponderebbe consigliando di licenziare tutti i lavoratori. Dobbiamo capire come apportare all’AI l’essenza dell’essere umano, come difendere il diritto alla vita, il diritto al lavoro, la democrazia? Su questo serve un intervento pubblico. E occorre coinvolgere tutta la società. Non possiamo affidarci solo ai guru. Senza però minarne la libertà. Perché in passato ad esempio in Europa si è tentato di promuovere iniziative di fact checking che finiscono per minare la libertà di espressione. Le istituzioni devono porsi queste domande”.
Ore 11.55 – Benifei: “Musk? Occorre razionalità” – Musk è un’opportunità o un problema per l’Europa? Benifei: “Occorre razionalità. Dobbiamo fare in modo che progetti come quelli sul satellitare procedano, ma io credo che su questo ancora non ci siamo: bisogna incalzare quindi la Commissione europea e i nostri governi. D’altra parte, a condizioni e regole rigide, verificali, attuabili, non bisogna rinunciare alla tecnologia. Ma ricordiamo che Musk ha avuto interferenze in elezioni estere negli scorsi mesi: pensiamo al caso tedesco e alle sue interferenze pro-Afd. Questo è un problema. Lo stesso discorso vale nel campo della Difesa, in cui non ci si può sganciare da un giorno all’altro dalla dipendenza che abbiamo nei confronti degli Usa”.
Ore 11.50 – Benifei: “Con l’AI Act contrastiamo l’oligopolio di Usa e Cina” – Interviene Brando Benifei, europarlamentare del Partito Democratico: “Molti nodi stanno venendo al pettine. Abbiamo visto una trattative tra Ue e Usa che sarà sul banco delle discussioni nei prossimi mesi al Parlamento europeo. In qualche modo abbiamo negoziato con gli Stati Uniti con le mani in parte legate. Perché non abbiamo una sovranità digitale europea, non abbiamo infrastrutture digitali europee: dobbiamo svilupparle. C’è un progetto importante, che è il progetto EuroStack che consentirà di sviluppare piattaforme europee. Con l’AI Act si vuole evitare che le grandi imprese tecnologie americane e cinesi, con tendenze oligopolistiche, dettino da sole le condizioni per l’intero mercato”.
Ore 11.40 – Cavedagna: “Garantire ai privati un ambiente positivo che consenta di sviluppare tecnologia” – Cavedagna: “Visto che tutte le principali AI sono extra-europee, provate a immaginare cosa accadrebbe se noi le vietassimo tutte? Una delle scelte che ha fatto la Commissione europea è di rendere ancora più stringenti le norme sulla trasparenza dei finanziamenti ricevuti dalle grandi piattaforme. Questo fa scappare le aziende digitali. Partiamo con ciò che è veramente fondamentale per garantire davvero la sovranità digitale europea: l’Ue deve garantire ai privati un ambiente positivo che consenta loro di sviluppare le tecnologie”.
Ore 11.35 – Cavedagna: “Nell’Ue dobbiamo de-regolamentare” – Interviene Stefano Cavedagna, europarlamentare di Fratelli d’Italia: “L’Europa oggi non ha l’ambiente per costruire sue aziende di AI che possano competere con gli altri grandi blocchi, quelli cinese e statunitense. Siamo indietro. La Commissione ha scelto di portare avanti delle AI Factory, di cui una a Bologna in collaborazione con Leonardo. Ma c’è un problema enorme che riguarda il consumo di energia: per far lavorare l’AI serve acqua ed energia elettrica e oggi noi subiamo scelte ideologiche in campo ambientale. Così noi allontaniamo gli investimenti. Abbiamo troppe norme, dobbiamo de-regolamentare”.
Ore 11.25 – Al via la tavola rotonda sull’Intelligenza Artificiale – Prende il via la tavola rotonda di TPI, in collaborazione con il Parlamento europeo, dal titolo “La grande sfida dell’Intelligenza Artificiale – Pericoli e potenzialità della più grande innovazione del nuovo secolo”. Allo spazio “Esperienza Europa – David Sassoli”, in piazza Venezia a Roma, intervengono gli eurodeputati Brando Benifei (Partito Democratico) e Stefano Cavedagna (Fratelli d’Italia). Modera il dibattito il vicedirettore di TPI Stefano Mentana.
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