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    Suicidio assistito: Commissioni approvano il testo base, lunedì sarà votato in Aula

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 9 Dic. 2021 alle 18:22

    La proposta di legge sul fine vita arriverà in Aula del Senato il prossimo 13 dicembre. Le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera – dopo aver modificato il testo – hanno votato il mandato ai relatori per l’Aula, Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5S).

    “Ora la responsabilità passa all’Aula di Montecitorio, tutti i gruppi e i singoli componenti hanno il dovere di rispondere ai malati e alle loro famiglie, alle esigenze di rendere più umano il nostro ordinamento riconoscendo la morte volontaria medicalmente assistita. Nonostante alcune critiche ingenerose rispetto al gran lavoro, di necessaria mediazione, siamo soddisfatti perchè è un buon testo”. Così Mario Perantoni e Marialucia Lorefice, presidenti delle commissioni Giustizia e Affari sociali, commentano l’approvazione del testo sul fine vita da parte delle due commissioni.

    Tutto il centrodestra ha votato contro il via libera da parte delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera. Hanno invece votato a favore Pd, M5s, Leu, Iv e Più Europa.

    Tra le modifiche approvate oggi, ce n’è una molto discussa nelle scorse settimane: l’obiezione di coscienza. Un passaggio che, secondo i promotori del referendum sull’eutanasia, rappresenta “un frettoloso passo indietro rispetto alla sentenza della Consulta”. Secondo Marco Cappato e Matteo Mainardi, è l’ennesima “occasione persa” della politica. Posizione condivisa dal deputato Riccardo Magi (+Europa) che parla di un testo “gravemente insufficiente”: “Lo scopo dei partiti è portare in Aula un testo quale che sia, rinviando le scelte sui nodi non sciolti. Esito prevedibile: lo stesso del ddl Zan. I nodi non sciolti ora non lo saranno dopo”.

    Obiezione di coscienza: l’emendamento approvato – “La dichiarazione dell’obiettore – si legge nell’emendamento – deve essere comunicata entro tre mesi dalla data di adozione del regolamento” di attuazione della legge, “al direttore dell’azienda sanitaria locale o dell’azienda ospedaliera, nel caso di personale dipendente”. E ancora: “L’obiezione può sempre essere revocata o venire proposta, anche al di fuori dei termini di cui al comma uno, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione”. Si precisa poi che “l’ obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificatamente diretta al suicidio e non dall’assistenza antecedente l’intervento”. Infine, “gli enti ospedalieri pubblici autorizzati sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dalla presente legge. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione”.

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