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    Spid, il governo prepara l’abolizione ma Renzi protesta: “Che hanno contro l’innovazione?”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 20 Dic. 2022 alle 10:59

    “Cerchiamo di spegnere gradualmente Spid che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione”: fanno discutere le parole pronunciate dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, che ha illustrato le intenzioni del governo sull’identità digitale fornita da provider privati. “D’accordo tutti – ha spiegato l’esponente di Fratelli d’Italia – dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale”. Matteo Renzi e Marianna Madia, rispettivamente premier e ministra per la Pubblica amministrazione quando Spid fu introdotto, protestano. “Dopo l’indecoroso balletto sul Pos e la scelta miope di cancellare 18app, ora il governo Meloni prova a spegnere anche Spid. Ma perché la Meloni ha così paura dell’innovazione?”, hanno dichiarato. “Si tratta – hanno proseguito – di una innovazione del nostro governo, che ci invidiano anche da altri paesi europei, su cui siamo arrivati per una volta primi. Il governo torni indietro, si fermi prima di fare un’altra brutta figura: diciamo basta alle scelte contro i cittadini. Viva la modernità e l’innovazione”.

    Ma l’esecutivo ha una visione diversa. Butti ha spiegato in una lettera al Corriere della Sera che le intenzioni di Palazzo Chigi sono di “semplificare la vita in digitale” con un’unica identità “nazionale e gestita dallo Stato”. Per farlo però si deve passare per la rimozione di tutti gli ostacoli legati alla Carta d’identità elettronica per come è adesso: “Anzitutto i lunghi tempi di rilascio, diversi da Comune a Comune. Per ottenerla, inoltre, i cittadini devono pagare 16,79 euro e recarsi fisicamente presso un ufficio comunale. La Cie è ancora poco usabile da Pc e smartphone, perché richiede un lettore smartcard da collegare, o uno smartphone con lettore Rfc (per intenderci, quello che possiamo usare al posto della carta di credito). Anche se alcuni telefonini di nuova generazione sono dotati di tecnologia Rcf, restano ancora alcuni ostacoli. Si tratta di questioni già note e che oggi stiamo quindi affrontando. Vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della Cie da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo Spid”.

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