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    Salvini risponde a Rolling Stone: “Multimilionari radical chic, aprano le loro mega-ville per accogliere i migranti”

    Matteo Salvini

    Il magazine musicale ha pubblicato un manifesto contro il ministro dell'Interno, firmato da artisti e personaggi dello spettacolo

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 5 Lug. 2018 alle 17:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:13

    Matteo Salvini ha risposto agli artisti e personaggi dello spettacolo italiani che hanno aderito a un manifesto contro di lui sulle pagine della rivista Rolling Stone.

    Il magazine musicale, nella copertina in edicola in questi giorni, scrive “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”.

    Nell’editoriale firmato dal direttore della rivista, Massimo Coppola, si legge: “Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti ‘nuovi’ sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”.

    All’appello hanno aderito diversi cantanti e band, tra cui Caparezza, Lo Stato Sociale, Elisa, Vasco Brondi, Emma Marrone, Negramaro, Diodato, Ernia, Gazzelle, Gemitaiz, Motta,  Roy Paci, Mauro Pagani, Tommaso Paradiso, Lele Sacchi, Selton, Tedua, Tre Allegri Ragazzi Morti.

    Tra gli attori e registi che hanno risposto all’iniziativa ci sono Marcello Fonte, Carolina Crescentini, Gabriele Muccino, Daniele Vicari.

    Salvini ha risposto alla rivista e agli artisti, accusandoli di essere multimilionari radical chic e invitandoli, se vogliono, ad “aprire le loro mega-ville per accogliere” i migranti.

    “Sono strani questi attacchi ad personam contro qualcuno. Alcuni di questi cantanti mi piacciono, e continuerò ad ascoltarli, stessa cosa per i film e i libri di alcuni di questi registi e scrittori”, ha detto Salvini.

    “Detto questo, io sto semplicemente applicando quello che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani mi chiede di fare, riportare regole, ordine e rispetto in questo paese, controllare l’immigrazione fuori controllo”.

    “Questi appelli non arrivano dagli operai, dagli studenti, dai pensionati, da chi vive nelle case popolari – ha proseguito il vicepremier –  Questi firmatari di appelli radical chic che hanno milioni di euro sul conto corrente spalancassero le porte delle loro mega-ville, accogliessero a loro spese chi ritenessero di accogliere”.

    “Io tiro dritto nel nome della sicurezza, dell’ordine, delle regole, del controllo dei confini, della chiusura dei porti, dell’apertura degli aeroporti a chi scappa davvero dalla guerra. Se poi c’è qualcuno che se la vuole cantare e suonare, hashtag canta che ti passa e divertiamoci, perché la musica è sempre bella”.

    “Sono ministro da 35 giorni ma penso di aver collezionato una quantità di insulti, di menzogne, di attacchi e di minacce che non hanno eguali nella storia della Repubblica italiana. Se pensano di spaventarmi o di fermarmi hanno sbagliato a capire perché mi raddoppiano l’energia e la voglia di fare”, ha concluso il leader della Lega..

     

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