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    Matteo Salvini ‘chiama’ un professore di lettere per difendersi in Tribunale

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 5 Lug. 2019 alle 14:56 Aggiornato il 5 Lug. 2019 alle 15:15

    Matteo Salvini ‘chiama’ un professore di lettere per difendersi in Tribunale

    SALVINI PROFESSORE LETTERE TRIBUNALE – La difesa di Matteo Salvini è intenzionata a giocare una singolare carta nel processo in corso al Tribunale di Torino che vede il vicepremier e ministro dell’Interno imputato per vilipendio all’ordine giudiziario, per frasi contro la magistratura pronunciate nel 2016.

    Salvini imputato per vilipendio all’ordine giudiziario, la difesa si rivolge un docente di lettere e filosofia

    Il legale Salvini potrebbero rivolgersi a un professore universitario di lettere e filosofia, una circostanza è emersa a margine dell’udienza di oggi.

    Nel dettaglio, il leader della Lega è imputato per delle frasi pronunciate il 14 febbraio 2016 durante un evento della Lega a Collegno, in provincia di Torino. Riferendosi agli sviluppi di un’inchiesta della procura di Genova sulla cosiddetta ‘Rimborsopoli’ dei consiglieri regionali liguri, il segretario del Carroccio aveva detto al pubblico “difenderò qualunque leghista venga indagato da quella schifezza che è la magistratura”.

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    Fra i numerosi testimoni che l’avvocato Claudia Eccher intende convocare figura un docente universitario che, ha annunciato il legale, dovrà “riferire sulla natura inoffensiva” delle parole del vicepremier.

    Se il tribunale accetterà la testimonianza del professore, docente ordinario in un Ateneo, parlerà del significato delle parole, delle locuzioni e delle espressioni attribuite a Salvini, e riferirà della loro “portata inoffensiva” dal punto di vista della responsabilità penale, con riferimento alla semantica e all’eloquio ordinario.

    Altri testimoni che la difesa intende chiamare in aula sono invece i vari esponenti leghisti piemontesi presenti al momento del comizio del leader della Lega, che si soffermeranno sul contesto in cui le parole del segretario furono pronunciate.

    “Con il tempo – ha detto ancora l’avvocato Eccher – il linguaggio cambia e ci sono espressioni che perdono la loro carica di offensività. Vorrei anche ricordare che frasi assai più pesanti indirizzate a Salvini sono state considerate accettabili, o veicolate nell’alveo della critica politica, anche in sede giudiziaria”.

    La causa è stata aggiornata a novembre. Eccher ha spiegato che Salvini intende essere presente in aula. Il rinvio è al 5 novembre per le questioni preliminari e poi al 10 dicembre, quando invece dovrebbe essere presente anche il ministro.

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