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    Salvini difende la manovra del governo: “Chi paga il caffè con la carta è solo un rompipalle”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 2 Dic. 2022 alle 18:12 Aggiornato il 2 Dic. 2022 alle 18:19

    “Ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle. Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat”. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini irrompe sulla polemica nata sui pagamenti con carte di credito, rispondendo ai cronisti in una pausa del processo Open Arms.

    Nella legge di bilancio è stato infatti inserito l’obbligo per i commercianti di accettare carte e bancomat per qualsiasi importo. Le sanzioni scatteranno solo se si rifiutano transazioni sopra i 60 euro. La misura è difesa dalla maggioranza e, a quanto pare, anche dal leader della Lega.

    Salvini sulla manovra

    Matteo Salvini ha parlato anche della manovra: “Sulla proroga del superbonus ci sono lavori in corso, ci stiamo ragionando, però sono soddisfatto della manovra che il Consiglio dei ministri ha approvato, ora il Parlamento potrà portare ulteriori miglioramenti però, ripeto, quando aumenti stipendi bassi e pensioni minime hai fatto un buon lavoro. Questa è una buona manovra in tempi difficili che aiuterà tanta gente, soprattutto quelli che hanno bisogno, gli stipendi sotto i 20mila euro annui e le pensioni minime guadagneranno più di altri”.

    Salvini ha anche colto l’occasione per andare contro Letta, segretario del Pd, che aveva bollato la manovra come “un inno all’evasione fiscale”: “Sulla pace fiscale io continuo a ritenere che sia un segno di civiltà, ci sono 15 milioni di italiani con cartelle esattoriali e non credo che siano un popolo di delinquenti. Ci abbiamo provato a tassare le multinazionali, soprattutto quelle del commercio online. Ne abbiamo parlato con Meloni, con Giorgetti, con Urso però ci sono le norme europee. Senza fare nomi e cognomi, che le grandi piattaforme alla Amazon siano esenti da Iva sulle transazioni a differenza dei commercianti è una follia. Gli uffici tecnici ci hanno detto che non è possibile pensare a questo tipo di tassazione, mi sembra che in manovra abbiamo messo quella sull’online ma limitata. Ci riproveremo, questi sono furbi”, ha concluso Matteo Salvini.

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