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    Il caso Morisi, i fedelissimi in fuga, la batosta elettorale: perché Salvini è in un “carroccio” di guai

    La leadership di Salvini nella Lega non è a rischio, ma il declino del salvinismo è ormai irreversibile. L'articolo sul quarto numero del settimanale The Post Internazionale - TPI, in edicola dall'8 ottobre

    Di Ilaria Proietti
    Pubblicato il 9 Ott. 2021 alle 07:00

    Matteo Salvini non ne ha azzeccata più una fino alla scoppola delle amministrative. Per tacere dei guai che hanno colpito uno ad uno i fedelissimi del Capitano: da ultimo Luca Morisi, l’inventore della Bestia che lo ha fatto grande nell’immensa piazza social, finito in una storiaccia di droga e mignotti.

    E prima ancora il suo colonnello nel Lazio Claudio Durigon che si era salvato per miracolo dopo aver confessato l’inconfessabile sui fondi alla Lega («Il generale della Guardia di Finanza che indaga, lo abbiamo messo noi»), poi costretto alle dimissioni ché l’idea di intitolare piazza Falcone e Borsellino nella sua Latina al fratello del Duce ha creato un vespaio imbarazzante…
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