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    Salvini attacca Pd e M5s: “Non possiamo accettare forzature su ius scholae e cannabis”

    Il segretario della Lega Matteo Salvini. Credit: Ansa
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 30 Giu. 2022 alle 14:57 Aggiornato il 30 Giu. 2022 alle 15:11

    Salvini attacca Pd e M5s: “Non possiamo accettare forzature su ius scholae e cannabis”

    “Un grave attacco al governo” che “crea una spaccatura drammatica fra le forze che sostengono Draghi”. È l’accusa lanciata da Matteo Salvini all’indirizzo di Partito democratico e Movimento 5 stelle, dopo l’arrivo nell’aula della Camera di proposte di legge per la cittadinanza ai minori immigrati (“ius scholae”) e la depenalizzazione della coltivazione domestica della cannabis.

    Un’accelerazione “intollerabile” l’ha definita Salvini in un’intervista a Il Corriere della Sera, dopo aver convocato ieri i deputati del Carroccio perché la Lega “non sembra più disposta a collaborare con Partito democratico e 5 stelle”. Secondo il segretario della Lega, quella imboccata dalla sinistra alla Camera è una “strada pericolosissima”. “Invece di lavorare in parlamento sull’aumento di stipendi di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili”, ha detto l’ex ministro dell’Interno.

    Secondo Salvini, “la profonda crisi” del Movimento 5 stelle, risultata in una clamorosa scissione la settimana scorsa “ha coinvolto anche il premier e rischia di aumentare le fibrillazioni” del governo.

    “Siamo stati fin qui molto responsabili: dalla guerra alla pandemia alla riforma fiscale, pur facendo valere le nostre posizioni. La dialettica è il sale della democrazia. Non possiamo però accettare una forzatura che rischia di danneggiare l’Italia e gli italiani”, ha aggiunto.

    “Legalizzare le droghe sarebbe una follia”, il suo giudizio riguardo la proposta approvata ieri dalla commissione Giustizia, che prevede la depenalizzazione della coltivazione domestica di un massimo di quattro piantine di marijuana, mentre riguardo il testo sullo “ius scholae”, che sempre ieri ha ottenuto il via libera dalla commissione Affari costituzionali, Salvini ha ribadito che “la cittadinanza va meritata non regalata”. In questo caso la proposta prevede la possibilità di ottenere la cittadinanza per chi è arrivato in Italia prima dei 12 anni dopo aver terminato cinque anni di scuola o al termine di un corso professionale.

    Le due proposte sono arrivate all’aula di Montecitorio in una “giornata spartiacque”, come l’ha definita lo stesso Salvini, in cui anche la Lega ha scelto di votare un provvedimento contrario alla linea tenuta finora dal governo: un emendamento per tutelare i balneari presentato da Fratelli d’Italia, votato dal Carroccio assieme a Forza Italia. “Abbiamo ribadito la contrarietà rispetto all’applicazione della direttiva servizi Bolkestein sui beni demaniali: l’Europa deve intervenire in questo senso”, ha detto Salvini nell’intervista, respingendo l’accusa di aver contraddetto la legge sulla concorrenza approvata dalla maggioranza di cui fa parte.

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