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    Salvare le aziende di Berlusconi: ecco cosa c’è dietro la federazione tra Forza Italia e Salvini

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 11 Giu. 2021 alle 08:21

    Anche se Silvione sta molto meglio, amici e colleghi di partito ormai si sono rassegnati: parlare con Berlusconi è molto più difficile che parlare con il Presidente degli Stati Uniti. Questo non perché lui non voglia: il Cavaliere ha fatto del fair play e delle relazioni il suo marchio di fabbrica. Il punto è un altro perché nel Cav del dopo Covid sono cambiati gli equilibri interni alla grande famiglia di Arcore dove ora esiste accanto al “tradizionale” cerchio stretto anche un nuovissimo cerchio ‘strettissimo’ che è quello composto dalla figlia Marina e dal duo Letta/Confalonieri. Quindi ora per arrivare a parlare con il Cav bisogna passare un doppio filtro. D’altra parte i recenti malori di Berlusconi non potevano non portare delle modifiche anche negli equilibri interni alla grande famiglia di Arcore. Prendiamo ad esempio il recente caso dalla sempre più stretta alleanza con Matteo Salvini: è Berlusconi in realtà che vuole stringere il più possibile, non Salvini come è stato lasciato inizialmente credere quasi che la paternità dell’idea fosse stata solamente del capitano leghista. È il Cav che vuole a tutti i costi il “partitone unico” perché con la furbizia e lungimiranza che lo contraddistingue sa benissimo che è meglio avere il “il 20% di un’azienda che conta molto piuttosto che il 100% di un’azienda che non conta più niente”.

    Ma c’è di più perché in questo accordo con il leader leghista un ruolo importantissimo l’ha giocato la famiglia, vale a dire che non si sarebbe mai fatto senza l’assenso di casa Berlusconi. L’obiettivo finale non è certo la salita al Quirinale come erroneamente scritto dai giornaloni dato che neanche i diretti interessati ci credono (il posto è già prenotato da tempo da Mario Draghi) ma la tutela dei beni aziendali. È questo il vero “patto tacito” tra Salvini e i berluscones: la benedizione alla nuova federazione di centrodestra in cambio della tutela dei gioielli di famiglia a cominciare dal diamante della corona, Mediaset. Questo il ragionamento fatto nei giorni scorsi ad Arcore che ha consentito il via libera a Matteo Salvini sulla strada dell’alleanza.

    “Berlusconi avrebbe un ruolo fondamentale nella Federazione di centrodestra” ha confessato il leghista. Se nei Cinque stelle ci sarà caos e nel Pd ci sarà caos, io vorrei che il centrodestra sia forza seria e stabile unendosi. Berlusconi addirittura mi ha proposto il partito unico. Io però gli ho detto ‘Silvio, il partito unico non lo fai in un quarto d’ora…’ Non è che in quindici giorni ti inventi il partito unico, perché occorre ragionare per passi. Certo la faccio adesso a livello parlamentare. In prospettiva mi piacerebbe che alle elezioni del marzo 2023 ci fosse una forza unica del centrodestra”.

    D’altra parte più che il Cavaliere, sarà la famiglia a portare avanti gli impegni presi. A causa dell’età dell’anziano patriarca e dei malanni fisici che negli ultimi mesi hanno colpito l’ex premier. Insomma, senza il pieno consenso dei familiari l’operazione con Salvini non sarebbe mai potuta andare in porto.

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