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    Speranza: “A fine luglio Italia fuori dallo stato d’emergenza. AstraZeneca? Nessuno è una cavia da laboratorio”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 15 Giu. 2021 alle 08:47 Aggiornato il 15 Giu. 2021 alle 08:52

    “Sarebbe bello chiudere con lo stato d’emergenza, dare un segnale positivo al Paese”. In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa il Ministro della Salute Roberto Speranza lascia spazio a un po’ di ottimismo. “I vaccini sono la chiave per aprire una fase nuova”, dice. E, con i dati che arriveranno venerdì “il 99 per cento degli italiani sarà in zona bianca”. Per questo spera di non rinnovare lo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio, “per dare un segnale positivo al Paese”.

    Il cambio di marcia rispetto alla somministrazione di AstraZeneca? È legato alle nuove evidenze scientifiche emerse nelle ultime settimane, dati che “hanno fatto consolidare nuove posizioni, ma è successo la stessa cosa con le mascherine”, afferma. Evidenze non legate alla sperimentazione del vaccino anglo-svedese – “nessuno è una cavia da laboratorio” e “l’Ema e l’Aifa hanno dato l’Ok dai 18 anni in su e non hanno mai cambiato posizione” – ma al mutamento del quadro epidemiologico.

    Sul “mix” di dosi agli under 60 disposto dal governo dopo il via libera dell’Aifa, Speranza assicura che “cambiare farmaco per il richiamo si fa da mesi in Germania e Francia” e per questo anche le Regioni devono seguire le regole decise su scala nazionale. “Si devono adeguare”, dice il Ministro commentando la posizione dei presidenti di Regione ancora scettici sul cambio di siero per la seconda dose.

    Con Draghi? “C’è totale sintonia, mi sono sempre sentito coperto”, assicura il Ministro, “ma c’è stata piena condivisione anche all’interno di tutto il governo”. Solo in un caso la Lega ha deciso di non votare un decreto, ricorda Speranza, ma aggiunge di aver ribadito a Salvini che sulla pandemia non si fa campagna elettorale per “guadagnare consensi sul numero delle persone sedute ai tavolini”. “Facciamoci guidare dalla scienza”, ripete.  Di una cosa si dice certo: “Alla fine dell’anno tutto questo sarà alle nostre spalle”.

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