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    Elezioni europee 2019: ecco perché il Movimento Cinque Stelle ha perso

    Di Charlotte Matteini
    Pubblicato il 27 Mag. 2019 alle 05:41 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:57

    Risultati Elezioni Italia Europee M5S Di Maio sconfitta: Perché hanno perso

    Risultati Europee Italia M5S | Non c’è dubbio, le elezioni europee del 26 maggio 2019 hanno sancito la vittoria del segretario della Lega, Matteo Salvini.I dati parziali basati sugli scrutini reali descrivono un netto sfondamento del Carroccio, che agguanta oltre il 32 per cento dei consensi, ben 15 punti percentuali in più rispetto al 17 per cento raccolto alle scorse elezioni politiche nonché il doppio dei consensi raccolti dagli alleati di governo del Movimento 5 Stelle, fermi a quota 16,8 per cento.

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    Una situazione nettamente ribaltata rispetto al marzo del 2018, quando la competizione elettorale delle politiche vide una netta vittoria del partito pentastellato nonché azionista di maggioranza del governo giallo-blu per numero di seggi in parlamento.A distanza di un anno dalla nascita del governo Conte e dalla firma del famigerato contratto di governo, è più che evidente che la Lega ha di fatto cannibalizzato l’elettorato degli alleati a 5 Stelle. Per dodici incessanti mesi, d’altronde, Matteo Salvini ha dettato l’agenda politica e più e più volte è riuscito a portare Luigi Di Maio e gli esponenti del Movimento 5 Stelle sulle proprie posizioni, posizioni nettamente indigeribili per l’elettorato storico dei pentastellati.

    Europee | Risultati Italia M5S Di Maio 

    Per mesi e mesi, tutte le settimane il vicepremier leghista ha via via messo sempre più all’angolo l’alleato pentastellato portando Luigi Di Maio a sostenere posizioni, idee e provvedimenti decisamente distanti dagli ideali del Movimento 5 Stelle e le elezioni europee, che sanciscono il ribaltamento dei rapporti di consenso all’interno dell’esecutivo, non sono altro che una mera convalida dello scientifico percorso politico al quale il Carroccio ha dato vita nel giugno del 2018.

    Sebbene Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle detenessero la maggioranza dei seggi in parlamento e, di fatto, fossero gli azionisti primari dell’esecutivo Conte con un 32 per cento di consensi raccolti alle politiche del marzo 2018, di fatto non sono mai riusciti a far valere il loro peso politico all’interno dell’alleanza o coalizione che dir si voglia.

    Come un martello pneumatico, il segretario della Lega ha lentamente e inesorabilmente dettato l’agenda di governo attraverso pubbliche bordate che hanno spinto, ogni volta, il Movimento 5 Stelle a cedere e quasi a farsi da parte.Dalla Flat Tax fino al rinvio della riforma sulla prescrizione, passando per l’eclatante salvataggio dal processo Diciotti, il Movimento 5 Stelle si è trovato costretto ad appiattirsi sulle posizioni leghiste, incapace di reagire al fuoco amico che ogni giorno sembrava avere come obiettivo l’abbattimento del consenso dell’alleato di governo.

    Operazione perfettamente riuscita, si può dire, visto che a distanza di dodici mesi la Lega ha raddoppiato i propri consensi mentre il Movimento 5 Stelle li ha dimezzati, rivelando la fragilità della leadership di Luigi Di Maio e la volatilità dell’elettorato pentastellato, pronto a cambiare preferenze politiche al sopraggiungere delle prime difficoltà di governo.

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