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    Resa dei conti nel M5s, convocato il consiglio nazionale: sul tavolo l’espulsione di Di Maio

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 19 Giu. 2022 alle 14:06 Aggiornato il 19 Giu. 2022 alle 14:20

    Resa dei conti nel M5s, convocato il consiglio nazionale: sul tavolo l’espulsione di Di Maio

    Il Movimento 5 stelle si prepara alla resa dei conti: dopo giorni di battibecchi interni e scambi di accuse si avvicina lo scontro, forse definitivo, tra le diverse anime del partito di maggioranza relativa, divise dall’imminente voto sulla guerra in Ucraina e il risultato disastroso delle ultime elezioni amministrative.

    A fare da teatro sarà il consiglio nazionale del M5s, convocato per la serata di oggi dopo le dure accuse lanciate dall’ex capo politico Luigi Di Maio. Secondo il ministro degli Esteri una parte del movimento avrebbe infatti adottato una linea che metterebbe “a repentaglio la sicurezza dell’Italia”. Il riferimento è la bozza di una risoluzione da mettere al voto dopo l’intervento che Mario Draghi terrà al Senato martedì prossimo, con cui i senatori del Movimento 5 stelle intendono impegnare il governo a non inviare altre armi in Ucraina.

    Una richiesta che secondo Di Maio “ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’UE” e rischia di creare un precedente per cui la “propaganda russa” potrebbe “dire che l’Italia sta un po’ di più con la Russia che con la Nato: questo non ce lo possiamo permettere”. Oggi il ministro non si è tirato indietro dalle polemiche e ha ribadito che da parte del M5s c’è “un atteggiamento poco maturo che tende a creare tensioni e instabilità all’interno del Governo”. “Un fatto molto grave”, ha affermato in una nota Di Maio, che negli scorsi giorni insieme agli esponenti del M5s a lui vicini, ha criticato a più riprese la direzione intrapresa dal M5s sotto la leadership di Giuseppe Conte, dopo i risultati più che deludenti delle elezioni amministrative della settimana scorsa, che hanno visto i consensi crollare a percentuali a singola cifra.

    “Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l’Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati”, ha sottolineato Di Maio, che ha accusato parte del suo partito di attaccarlo con “odio e livore”.

    Una spaccatura sempre più insanabile, che potrebbe portare anche all’espulsione di Di Maio. Questa è una delle ipotesi sul tavolo del consiglio nazionale che si dovrà riunire oggi, commentata apertamente da personalità vicine a Conte. “Riteniamo che occorra una profonda riflessione perché da tempo, per sua responsabilità, è un corpo estraneo al Movimento”, ha detto il vicepresidente del M5s Riccardo Ricciardi, in un’intervista a La Repubblica. “Personalmente ritengo che occorra prendere provvedimenti, magari coinvolgendo la rete o comunque il consiglio nazionale”, ha aggiunto riguardo la possibilità di espellere Di Maio.

    In alternativa a un’intesa sull’espulsione, considerata difficile da raggiungere, il consiglio potrebbe decidere che il ministro non sia più espressione della linea politica del M5s e non rappresenti più il movimento all’interno del governo, pur rimanendo membro del partito.

     

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