Renato Brunetta si alza lo stipendio come presidente del Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro: è quanto rivela Domani, secondo cui l’ex ministro è passato da 250mila euro a 310mila euro l’anno con un aumento, quindi, di 60mila euro l’anno. Non solo: il Cnel avrebbe deliberato un aumento di 1,5 milioni per i vertici e di 200.000 euro per lo staff. Una notizia che ha scatenato le reazioni dell’opposizione. Tra i primi a commentare la notizia, il leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha dichiarato: “Giorgia Meloni non trova i soldi per aumentare gli stipendi al ceto medio ma li trova per aumentare il poltronificio di Brunetta”.
Il capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera, Dario Carotenuto, intanto ha annunciato un’interrogazione: “È indecente che, in un momento in cui l’Italia registra il record storico di poveri assoluti e 6 milioni di lavoratori dipendenti prendono meno di 1.000 euro al mese, il Cnel di Renato Brunetta decida di aumentare gli stipendi dei propri vertici. Che ne pensa il Governo? Ce lo diranno la premier Meloni e il ministro dell’Economia Giorgetti, ai quali indirizzeremo un’interrogazione”. Duro anche Nicola Fratoianni: “Da non credere: Renato Brunetta si è aumentato lo stipendio al Cnel di cui è presidente, da 250mila a 310mila euro all’anno. E con lui tutti i suoi dirigenti, facendo raddoppiare la spesa per le retribuzioni del Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro. Ed è proprio lo stesso Brunetta che si è duramente opposto al salario minimo di 9 euro lordi l’ora. Sono davvero senza vergogna alcuna”.