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    Quirinale, Berlusconi: “Se Draghi sale al Colle Forza Italia esce dalla maggioranza”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 10 Gen. 2022 alle 20:51

    Fonti di Forza Italia riferiscono che Silvio Berlusconi domani sarà a Roma, a Villa Grande, per seguire da vicino gli sviluppi sul Quirinale e insistere su un punto: se Draghi sarà eletto presidente della Repubblica, la maggioranza sostenuta dal suo partito cadrà. Mentre il premier, in conferenza stampa, rifiuta di rispondere alle domande sul Colle, il Cavaliere afferma: “Molti non sembrano intenzionati a votarlo perché la sua elezione si tradurrebbe inevitabilmente in elezioni anticipate“.

    “Forza Italia non si sente vincolata a sostenere alcun governo senza Draghi a Palazzo Chigi, e, nel caso, uscirebbe dalla maggioranza”, ribadisce l’ex premier. Gli fa eco il vicepresidente azzurro Antonio Tajani, che in un’intervista a Corriere.it ha affermato: “Se Draghi resta a Palazzo Chigi si va a votare nel 2023, altrimenti il governo destinato a cadere”. Secondo l’esponente di Fi il governo di unità nazionale “esiste perché c’è Draghi“. “Il garante di questa coalizione eterogenea è lui – ha continuato – non è un tecnico, è Mario Draghi. Nessuno è in grado di tenere con la sua personalità un governo così etereogeneo”. Se Draghi lasciasse Palazzo Chigi “ci troveremmo di fronte alle elezioni, con un segnale negativo ai mercati: faremmo un danno al nostro Paese”, ha dichiarato Tajani.

    Nell’intervista con il vicedirettore del quotidiano Venanzio Postiglione, l’esponente di Fi ha poi sottolineato che “non esiste una candidatura di bandiera per Silvio Berlusconi”, ma che il partito gli chiede di candidarsi e si augura “che sciolga positivamente la riserva in occasione del prossimo vertice di centrodestra”. A proposito del metodo di condivisione invocato da più parti per la scelta del nuovo presidente della Repubblica, Tajani ha spiegato che FI “è per la condivisione di ogni scelta: riteniamo che Berlusconi sia l’uomo che più di ogni altro in questi ultimi mesi abbia dato un segnale di unità al Paese”. La sua elezione, ha aggiunto, “sarebbe la conclusione di un percorso di unità nazionale: non poniamo veti e chiediamo agli altri di non porne”.

     

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