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    Oggi si riunisce a Lussemburgo l’Eurogruppo, sul tavolo la procedura di infrazione dell’Italia

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 13 Giu. 2019 alle 15:35 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:44

    Procedura infrazione Italia riunione Eurogruppo | Giovanni Tria | Moscovici | Eurogruppo Lussemburgo | Ecofin

    Procedura infrazione Italia riunione Eurogruppo | Oggi, 13 giugno 2019, si riunisce a Lussemburgo l’Eurogruppo. Vi partecipano i ministri delle finanze dei 19 stati membri Ue che adottano l’euro.

    Al centro del vertice vi sarà la procedura d’infrazione contro l’Italia per debito eccessivo. Dalla riunione potrebbe arrivare l’avallo politico in vista dell’Ecofin del 9 luglio, che dovrà pronunciarsi sulla procedura.

    Moscovici avverte l’Italia

    Il Commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ieri ha avvertito il governo italiano: “Non perdiamo tempo. La palla è ora nel campo italiano, dobbiamo vedere un percorso credibile di riduzione del debito per il 2019 e il 2020. Restiamo pronti a prendere in considerazione ogni elemento che l’Italia potrà presentare”, ha detto.

    Alla riunione di oggi, il ministro dell’Economia Giovanni Tria porterà i nuovi numeri del governo sui conti.

    L’obiettivo del governo italiano, che ieri ha tenuto un vertice alla presenza di Conte, Tria, Salvini e Di Maio, è quello di evitare la procedura di infrazione. E intanto far slittare fino all’autunno la decisione della Ue.

    Per impedire che il 9 luglio, data dell’Ecofin, venga avviata la procedura di infrazione, è necessario che l’Italia adotti “nuove misure adeguate ad assicurare il rispetto delle disposizioni del patto di stabilità”. In quel caso la procedura potreà essere messa in stand by, e se l’Ecofin non si pronuncerà entro il 1 agosto, allora tutto slitterà all’autunno e l’Italia avrà più tempo per le sue contromosse.

    Le nuove misure che l’Europa chiede, la manovra correttiva, dovrebbero ammontare ad almeno 3-4 miliardi.

    Il nodo della flat tax

    Intanto il ministro dell’Economia Giovanni Tria da Lussemburgo smentisce le polemiche sulla flat tax, dicendo che all’interno del governo non c’è alcuna “battaglia” sulla misura fortemente voluta da Salvini. “È una notizia chiaramente falsa, di colore, che io abbia litigato durante il vertice di Governo, che Salvini sia uscito perché arrabbiato con me, siamo usciti insieme”, ha detto il ministro.

    “Mi chiedo chi diffonde e da dove vengono queste notizie del tutto destituite di fondamento che vengono passate alla stampa. Con un interrogativo: cui prodest?”.

    Tria dà un giudizio positivo sulla flat tax: “Ero favorevole anche in passato,  bisogna vedere come si fa, le compatibilità, quando si fa, in questo momento gli obiettivi di deficit sono quelli, già è previsto un deficit”.

    La posizione del governo italiano

    Il premier Conte si è detto fiducioso di riuscire a ridurre il debito grazie a “nuove entrate”. “Vogliamo rispettare il patto di stabilità e crescita, ma dall’altro lato è il momento di affrontare e aggiornare le regole europee”, ha detto il premier.

    Nel governo, sebbene siano tutti d’accordo col fatto che la procedura di infrazione è da evitare, ci sono due fronti.

    Da un lato Conte e Tria, che non vogliono lo scontro aperto con Bruxelles, e cercano toni e soluzioni più concilianti. Dall’altra ci sono i due vicepremier, Salvini e Di Maio, più agguerriti e mal disposti ad accettare le condizioni della Ue.

    La “vecchia e delegittimata Commissione Ue non può imporre sanzioni all’Italia”, ha detto Salvini in una diretta Facebook subito dopo il vertice. Salvini, che ha lasciato il vertice prima della fine, si è riunito con i ministri leghisti a casa sua.

    E c’è chi è pronto a giurare che il governo abbia ormai i giorni contati. I retroscena dei quotidiani parlano di elezioni già a settembre

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