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    Pride, manifestazioni in sei città anche per la battaglia sul Ddl Zan. Le associazioni: “Orgoglio e ostentazione”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 26 Giu. 2021 alle 18:18 Aggiornato il 26 Giu. 2021 alle 18:26

    Pride, manifestazioni in sei città anche per la battaglia sul Ddl Zan

    Dal palco del Pride di Milano il sindaco Giuseppe Sala ribadisce l’impegno politico della città a promuovere l’inclusione omosessuale e sostenere il disegno di legge Zan. “Il tempo è scaduto”, dichiara nel corso della manifestazione partita dall’Arco della Pace – che andrà avanti per tutto il giorno – e regala un orologio color arcobaleno al relatore del discusso disegno di legge, il parlamentare dem Alessandro Zan. “Scandisca il tuo tempo per raggiungere l’obiettivo finale della legge contro l’omotransfobia”, aggiunge.

    Oggi è il giorno del Pride, e da Roma a L’Aquila migliaia di persone scendono in piazza con un motivo in più: la battaglia sull’approvazione ddl, ostacolato in Parlamento e al centro di numerose polemiche dopo la pubblicazione della nota indirizzata al Ministero degli Esteri dalla Santa Sede. A Milano partecipano in tantissimi, dai capogruppo del Pd all’Europarlamento e alla Camera, Brando Benifei e Simona Malpezzi, a personaggi pubblici e cantanti (attesi in serata numerosi artisti, tra cui Margherita Vicario e Michele Bravi) passando per le tante associazioni impegnate nella difesa dei diritti della comunità Lgbt+.

    “Dal Vaticano c’è stata una invasione di campo che mi ha sorpreso. Il testo che abbiamo approvato alla Camera a larghissima maggioranza va incontro a tantissime diverse sensibilità in particolare a quelle del mondo cattolico”, dichiara Zan nel corso dell’evento organizzato dal Pd locale prima della manifestazione vera e propria. “Dicono che bisogna dialogare anche con la destra, ma avete idea di che destra abbiamo nel Paese? Orbàn ce lo abbiamo a casa nostra. Quando sento Salvini che manda i messaggi a Enrico Letta e lui mostra perplessità, lo capisco”, aggiunge.

    A Roma sono attese oltre 4mila persone: non ci saranno “carri” ma un corteo che da Piazza Vittorio arriverà a Piazza della Repubblica. Attesi anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il candidato a sindaco del Pd Roberto Gualtieri e la senatrice dem Monicà Cirinnà, la consigliera regionale della Lista Zingaretti Marta Bonafoni, il capogruppo di +Europa Radicali al Consiglio regionale del Lazio Alessandro Capriccioli e molti altri esponenti di movimenti e sindacati.

    “Orgoglio e Ostentazione”, lo striscione che apre il corteo della capitale, allestito per fare il verso a una delle principali critiche mosse alla comunità Lgbt+. “Giochiamo con la frase orgoglio e pregiudizio scegliendo la parola ostentazione, di cui sempre ci accusano. Noi vogliamo scendere in piazza mostrando i nostri corpi, la nostra stravaganza, mostrando chi siamo anche per tutti coloro che non hanno il coraggio di farlo”, dichiara a Repubblica il portavoce del Roma pride, Claudio Mazzella. AnconaL’AquilaFaenzaMartina Franca le altre città in cui oggi si celebra il pride.

     

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