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    “Omologazione è strumento totalitarismi”: il discorso del neo presidente della Camera Fontana

    Credit: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 14 Ott. 2022 alle 12:42 Aggiornato il 14 Ott. 2022 alle 13:40

    Presidenza Camera, il discorso di Lorenzo Fontana

    “Il parlamento non deve cedere all’omologazione che è uno strumento dei totalitarismi”. Lo ha detto Lorenzo Fontana nel suo primo discorso da presidente della Camera, dopo essere stato eletto al quarto scrutinio con 222 voti.

    Ex ministro della Famiglia e poi degli Affari europei durante il primo governo Conte, Fontana è diventato il candidato di punta del centrodestra per la terza carica dello stato nel pomeriggio di ieri, dopo l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato con i voti di parte dell’opposizione.

    Nel suo discorso di insediamento, il responsabile Esteri del Carroccio non ha mancato di omaggiare papa Francesco (“il riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani”) e Umberto Bossi “senza il quale non avrei mai iniziato la mia attività politica”.

    “È con forte gratitudine e commozione che vi ringrazio per la fiducia espressa nei miei confronti, sia chi ha votato per me sia per chi non lo ha fatto”, ha esordito Fontana, sottolineando che il parlamento “rappresenta la più altra rappresentazione della democrazia”. “Per me sarà un grande onore”.

    “Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perno della nostra nazione e fondamentale garante della nostra costituzione”, ha aggiunto Fontana, passato poi a ricordare il pontefice “che sta svolgendo un’azione fondamentale per la pace” e che “promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo a partire dal rispetto della dignità umana e dei valori fondamentali umani”.

    Nel suo discorso, l’ultracattolico leghista si è soffermato sul valore della diversità definita “la grandezza dell’Italia”. “La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande”, ha detto Fontana, ribadendo poi che l’Interesse dell’Italia “è sublimare le diversità”. “La diversità non è indice di superiorità di alcuni su altri visti erroneamente come inferiori ma è espressione di democrazia e rispetto della storia, la ricchezza dell’Italia e dell’Europa sta nella diversità”, ha continuato il presidente della Camera, sostenendo l’importanza delle “autonomie”. “Come ricordato da Mattarella il ruolo delle autonomie è decisivo: il pluralismo delle istituzioni e nelle istituzioni rafforza la democrazia e la società. Dalle risposte che daremo dipenderà la qualità della democrazia. Serve portare avanti grande collaborazione”.

    Il politico veronese, classe 1980, ha poi invitato a invertire la tendenza “tra potere normativo del governo e del parlamento”. “La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del parlamento come luogo delle decisioni politiche” e servirà una “rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e nei casi più gravi negazione dei diritti”, ha detto.

    Il discorso è stato accolto da una lungo applauso dei soli deputati del centrodestra, accompagnato da una standing ovation. I parlamentari dell’opposizione sono invece rimasti seduti, senza applaudire.

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