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    Pier Silvio Berlusconi: “Il governo Meloni il migliore d’Europa. La politica? Non la escludo”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 9 Lug. 2025 alle 14:12 Aggiornato il 9 Lug. 2025 alle 14:13

    “Non penso alla politica. Guardando al futuro, non lo escludo: una sfida completamente nuova, perché no? Ma oggi non ha nessuna concretezza”. Così Pier Silvio Berlusconi ha risposto a chi, durante la presentazione dei palinsesti Mediaset, gli chiedeva di una sua eventuale “discesa in campo” sulle orme del padre.

    Ma andiamo per gradi. Nel corso dell’evento il figlio del Cavaliere ha prima ricordato il padre: “Manca tantissimo alla politica italiana. Amavo mio padre, avevo un rapporto profondo con lui, anche di contrasto, ma solo di bisticcio. Mi sono reso conto dopo la sua morte di quanto mi manchi e manchi alla politica. Oggi non avrebbe accettato questa situazione, si sarebbe scatenato, non si sarebbe mai fermato per tentare di fermare queste due follie di guerre, in Ucraina e tra Israele e Palestina. Sarebbe stato male e avrebbe fatto di tutto, non so se riuscendoci, ma qualcosa avrebbe fatto, ne sono convinto”.

    Poi ha commentato “la situazione del mondo dei media è molto complicata: guerre, una competizione sempre più accesa con i giganti dello streaming, ci mancavano pure i dazi che potrebbero ostacolare il percorso di tutte le aziende. E per chi vive di pubblicità i dazi sono un rischio mica da poco. Ma non si può stare fermi, bisogna guardare avanti con spinta e coraggio. Trump ci spaventa perché i dazi fanno male a tutti”, le sue parole.

    Poi sullo Ius Scholae lanciato da Forza Italia: “Condivido in linea di massima il principio, onestamente ho dubbi sulla priorità. Non mi sembra una necessità tra le prime per gli italiani. Tempi e modi mi vedono un po’ scettico. Mi spiace per Tajani ma sono più contro che a favore, perché non è il momento – ha aggiunto -. Però è falso che Tajani ha portato avanti lo Ius Scholae seguendo indicazioni ideali mie o di Marina”. Comunque “la proposta di legge non è mal formulata, anche se può essere migliorata, difende diritti e i diritti vanno difesi sempre”. A chi gli ha chiesto quali priorità avrebbe se fosse lui stesso in politica, Pier Silvio Berlusconi ha risposto: “Welfare, salari, sanità, scuola, maggiore sicurezza, e poi incentivi allo sviluppo”.

    E sul Governo attuale? “Penso che, al di là di destra o sinistra, oggi il nostro governo sia uno dei migliori in Europa, per non dire oltre. Questione di concretezza e consapevolezza. Meloni si comporta come è più opportuno per l’Italia. Da un lato c’è la propaganda e il tenere caldo il consenso. Lei invece sta facendo gli interessi concreti del Paese, anche nel rapporto, ahimè, con Trump. Donna, giovane, venuta dal nulla: è il miglior governo d’Europa, comunque la si pensi. Il suo grande patriottismo ben venga”.

    Poi ancora: “Se non ci fosse Tajani bisognerebbe inventarlo, questo non vuol dire che non si possa sempre fare meglio. Stimolo Tajani a guardare avanti e introdurre nel partito presenze nuove, che non vuol dire necessariamente giovani, e idee nuove”. Berlusconi ha poi aggiunto: “Il mondo della politica oggi ha una mancanza di leadership, bisogna fare crescere nuovi leader. Forza Italia deve essere una forza liberale e moderata che guarda al centrodestra, con una spinta progressista sui diritti di tutti”.

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