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    Piemonte, la frase shock dell’assessora leghista: “Legge sugli affidi? Non accetto critiche da chi non ha figli”

    Chiara Caucino con Matteo Salvini (Credits: Facebook)

    La sfortunata uscita dell'assessora che si sta occupando della nuova (e criticatissima) legge sugli affidi. Il Pd: "Si dimetta"

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 18 Feb. 2020 alle 19:03

    Piemonte, l’assessora Caucino: “Legge affidi? No a critiche da chi non ha figli”

    In Piemonte lo scontro sulla nuova legge sugli affidi, fortemente voluta dall’assessora regionale leghista Chiara Caucino, si arricchisce di una nuova polemica: quella scoppiata intorno alle parole della responsabile del progetto “Allontanamento zero”, che dopo le proteste di piazza di sabato scorso ha dichiarato di accettare “qualunque critica, ma non da donne che non hanno figli”. Sull’assessora si è scatenata così una vera e propria bufera, con le opposizioni (Pd in testa) a chiederne le immediate dimissioni.

    Per capire il peso delle parole di Caucino bisogna però ricostruire la storia della nuova legge regionale sugli affidi, sponsorizzata dalla giunta guidata da Alberto Cirio. La legge punta ad “azzerare gli allontanamenti dei minori dalle loro famiglie se queste si trovano in condizioni di disagio sociale e/o economico”, rendendo “più stringenti gli indirizzi da seguire per allontanare un bambino dalla propria famiglia d’origine: le sole condizioni di indigenza dei genitori non potranno essere motivo di allontanamento”. Tra i provvedimenti della nuova legge regionale sugli affidi, c’è la volontà di spostare 44 milioni di euro di risorse dai servizi sociali direttamente alle famiglie in difficoltà.

    Contro l’iniziativa ci sono state le forti proteste delle opposizioni. Sabato 15 febbraio 2020 oltre 400 persone – tra le quali anche la sindaca M5S di Torino, Chiara Appendino – sono scese in piazza per chiedere il ritiro della legge. Ed è in seguito alla manifestazione che sono arrivate le forti parole dell’assessora Caucino: “C’è chi parla e non è nemmeno madre, forse prima di parlare dovrebbe passare per quel sacro vincolo. Sono arrabbiata con chi non capisce che non strumentalizzo i bambini e che il mio interesse è tutelarli: lo faccio per mio figlio e per tutti i bambini. Perché i figli sono dei genitori e non dello Stato, al contrario di quanto credono alcune parti politiche”, ha dichiarato.

    Parole che hanno suscitato la fortissima reazione delle opposizioni. “Caucino – ha dichiarato il segretario Pd Piemonte Paolo Furia – vuole tappare la bocca a chi contrasta la sua proposta di legge su allontanamento zero pur non avendo figli. Neanche troppo velato riferimento a chi tra le nostre fila sta seguendo, con competenza e tenacia quotidiana, la battaglia, condivisa da servizi sociali, istituzioni e associazioni, contro la sua propagandistica proposta di legge. Ora basta. Il presidente Cirio perderà credibilità se non interverrà subito nel mettere fine a questa sceneggiata dell’assessore Caucino. La quale, avendo dimostrato di non essere all’altezza del ruolo, dovrebbe dare le dimissioni seduta stante e chiedere scusa a chi ha offeso”.

    Nonostante si sia schierata anche la sindaca, l’assessora Caucino ha dichiarato di non voler fare alcun passo indietro: “Appendino era in piazza per manifestare contro di me. Il vero problema è che in questi anni non ha trovato i soldi per implementare il sistema infanzia. Oggi è facile puntare il dito”.

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