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    Pd, Malpezzi e Serracchiani rielette capigruppo alla Camera e al Senato

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 18 Ott. 2022 alle 13:31 Aggiornato il 18 Ott. 2022 alle 15:21

    Simona Malpezzi è stata confermata capogruppo del Pd in Senato nella riunione del gruppo parlamentare che si è tenuta oggi a Palazzo Madama. I senatori dem hanno risposto compatti all’appello lanciato dal segretario Enrico Letta, che all’alba della nuova legislatura aveva subito suggerito la riconferma di Malpezzi, subentrata all’inizio del suo mandato nel 2020, per il ruolo di capogruppo in Senato.

    La scelta appare come la più ordinata in una fase di transizione come quella che sta attraversando il Pd: con il Congresso e l’elezione del nuovo segretario all’orizzonte tutto sarà rimesso in discussione, e dopo il cambio della guardia al Nazareno anche i capigruppo dovrebbero essere sostituiti. Scegliere due nuovi nomi in questa fase sarebbe pertanto risultato insensato o poco ordinato, è il ragionamento che fanno i dem. Nella stessa ottica Letta ha chiesto anche la riconferma di Debora Serracchiani alla Camera, arrivata anch’essa senza intoppi nel primo pomeriggio di oggi.

    Per quanto riguarda l’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato, in programma domani a scrutinio segreto, il segretario uscente ha indicato invece nomi di Anna Rossomando e Anna Ascani. Nel primo dei due casi si tratterebbe di un’altra riconferma. “La mia scelta dipende anche dal fatto che noi abbiamo un vulnus di genere. Per questo anche per la vicepresidenza del Senato la mia proposta è di riconfermare Anna Rossomando”, ha dichiarato Letta ai senatori del gruppo.

    “Anche alla Camera proporrò una vicepresidente donna, tra le figure più rappresentative del nostro partito”, ha aggiunto. Il nome a Montecitorio dovrebbe essere appunto quello di Ascani, di cui si era parlato nell’ultima settimana anche come possibile capogruppo alla Camera accanto a quello di Valeria Valente a Palazzo Madama. Quest’ultima potrebbe partecipare alla partita delle vicepresidenze di domani, che si preannuncia però molto più complessa.

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