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    La maggioranza cambia la par condicio in vista delle europee, i giornalisti Rai: “Servizio pubblico megafono del governo”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 12 Apr. 2024 alle 11:11

    La maggioranza cambia la par condicio in vista delle europee

    In vista delle elezioni europee, la maggioranza ha approvato in Vigilanza un emendamento che cambia la par condicio escludendo dai conteggi degli spazi tv l’informazione sull’attività istituzionale.

    Una decisione che ha provocato la reazione dell’opposizione ma anche dei giornalisti Rai. Grazie alla norma approvata dalla maggioranza di governo in Commissione di vigilanza, infatti, il centrodestra avrà più spazio a disposizione sulle reti televisive e potrà utilizzare l’attività di governo per fare campagna elettorale per le Europee.

    Dura presa di posizione dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che in un comunicato scrive: “La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono. Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio”.

    “Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla. Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c’è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un’informazione indipendente, equilibrata e plurale”.

    “Se il diritto a informare e ad essere informati anche sulle attività del governo è sempre stato garantito in par condicio dalle leggi vigenti, modificare dopo oltre venti anni le delibere per far sì che si dia sempre la parola al governo dentro un dibattito politico-elettorale è una distorsione evidente, un segnale assai preoccupante” afferma a La Repubblica Antonio Nicita, vicepresidente dei senatori Pd e membro della commissione Vigilanza Agcom.

    Il capogruppo di Verdi/Sinistra Italiana al Senato, Peppe De Cristofaro, invece, sottolinea che si tratta di “un precedente pericoloso e grave, la conferma che quella che governa il Paese è una destra antidemocratica che considera la Rai, il servizio pubblico, cosa sua”.

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