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    Quali sono i numeri di un governo M5S-Lega in parlamento

    Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

    I numeri di un'eventuale maggioranza formata dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega al Senato non metterebbero al sicuro la stabilità del nuovo esecutivo

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 22 Mag. 2018 alle 12:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:23

    Secondo un calcolo riportato dall’Agi, i numeri di un’eventuale maggioranza formata dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega al Senato non metterebbero al sicuro la stabilità del governo che si verrebbe a creare.

    In particolare, il governo che stanno cercando di mettere in piedi Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbe, a palazzo Madama, 2 voti in meno rispetto all’esecutivo che aveva guidato il loro acerrimo nemico politico, Matteo Renzi.

    La somma dei senatori pentastellati e di quelli leghisti al Senato, infatti, porterebbe 167 voti a favore, mentre l’esecutivo guidato dall’allora segretario del Pd incassò nello stesso ramo del parlamento la prima fiducia con 169 voti favorevoli, stessa cifra poi ottenuta dal successivo governo Gentiloni.

    Quello che è ormai definito da più parti “l’esecutivo giallo-verde” avrebbe una maggioranza schiacciante alla Camera, con 346 voti, di cui 222 dai deputati del M5s e 124 dalla Lega.

    Ben 30 voti oltre la soglia di maggioranza assoluta, che è di 316.

    Al Senato, come detto, la situazione è un po’ più complessa.

    Il nuovo esecutivo che stanno cercando di creare Di Maio e Salvini supererebbe infatti la maggioranza assoluta, che è di 161 voti, con uno scarto di appena 7 voti.

    Nel caso in cui i gruppi parlamentari non si dovessero presentare compatti al momento del voto di fiducia, quindi, potrebbero esserci dei problemi a trovare i numeri.

    Al Senato, i leghisti sono 58, mentre i senatori pentastellati sono 109, pur mancando ancora un seggio da assegnare in Sicilia, per un totale di 167 voti.

    Le altre forze politiche, che a meno di accordi dell’ultimo minuto dovrebbero stare tutte all’opposizione, possono invece contare su 151 voti.

    Di questi, 61 sono di Forza Italia, 52 del Partito democratico, 8 delle Autonomie, 12 del gruppo Misto e 18 di Fratelli d’Italia.

    Sarebbero proprio i senatori del partito di Giorgia Meloni quelli che, in caso di un accordo, potrebbero garantire i voti che darebbero maggiore ossigeno all’eventuale nuovo esecutivo.

    Con l’aggiunta dei 18 senatori di FdI, infatti, la maggioranza arriverebbe a contare su 185 voti.

    Le maggioranze al Senato degli ultimi governi in Italia

    Il governo Renzi, come abbiamo visto, incassò nel febbraio del 2014 169 sì alla prima fiducia al Senato, a fronte di 139 no.

    Stessi numeri per l’esecutivo di Paolo Gentiloni, nel dicembre del 2016.

    Enrico Letta, sempre a palazzo Madama, poteva contare invece su un’ampia maggioranza bipartisan, che nel settembre del 2013 votò la fiducia con 235 sì.

    Il record negativo di voti a favore al Senato spetta al primo governo Berlusconi, che nel maggio del 1994 ottenne 159 sì e 153 voti contrari.

    Nel 1996, il primo governo Prodi incassò 173 sì contro 139 no, mentre il secondo Berlusconi nel 2001 si aggiudicò la fiducia a palazzo Madama con 175 sì contro 133 no.

    Tra gli esecutivi del post Tangentopoli, quello che ha incassato il maggior numero di consensi al Senato è stato il governo tecnico guidato da Mario Monti.

    Grazie alle larghe intese, il governo dei “tecnici” nel 2011 prese 281 voti a favore.

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