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    Nomine Ue, Conte incontra Weber. Spunta il nome di Giorgetti commissario

    Credit: Ansa
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 11 Giu. 2019 alle 08:46 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:44

    Nomine Ue | Le mire dell’Italia | L’incontro tra Conte e Weber | Gli altri nomi in ballo

    Nomine Ue | Prosegue la partita delle nomine Ue. Con la nuova legislatura del parlamento di Strasburgo, che sarà ufficialmente avviata il prossimo 2 luglio, ci sono una serie di vertici delle istituzioni europee da rinnovare. La presidenza del Parlamento in primis, e a seguire le altre 4: presidenza della Commissione (la più ambita), presidenza della Banca centrale e del Consiglio Ue e Alto rappresentante della politica estera.

    Le mire dell’Italia

    L’Italia è isolata in Europa. E non è un mistero. Il governo giallo-verde è spezzato in Ue tra due gruppi diversi, quello sovranista di Salvini, di cui fa parte anche Marine Le Pen, e quello del M5s, che non si sa ancora quale sarà, ma che con ogni probabilità sarà alleato di Nigel Farage.

    E allora, l’Italia, può solo sperare di ottenere, nell’intricata partita delle nomine Ue, almeno la poltrona di commissario di area economica. Concorrenza e industria i due più probabili.

    Si guarda con una certa nostalgia all’ultima legislatura, dove addirittura tre dei 5 alti vertici della Ue erano ricoperti da italiani: Antonio Tajani in parlamento, Federica Mogherini Alto rappresentante della politica estera e Mario Draghi alla Bce.

    Tra i nomi italiani uno spicca: Giancarlo Giorgetti. Il leghista sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri potrebbe diventare uno dei nomi di peso della prossima Commissione Ue. Ricordiamo che ogni paese membro Ue ha diritto a esprimere uno dei commissari. L’Italia, che alla scorsa legislatura aveva gli Esteri, punta ora a un commissario economico.

    Il Movimento Cinque Stelle non avrebbe intenzione di porre il veto al nome di Giorgetti. R

    “Non ho nomi, io bado alla sostanza: dovrà esserci qualcuno a difesa degli interessi delle imprese e dei lavoratori italiani”, ha detto Salvini commentando l’ipotesi che si affaccia all’orizzonte.

    Tra gli altri nomi, molto meno probabili, quello di Lorenzo Fontana, attuale ministro della Famiglia, e quelle dei governatori Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia).

    Lo stesso Giorgetti però taglia corto: “Io commissario? Non ci ho mai pensato, non è una cosa di attualità”, ha detto.

    Nomine Ue | L’incontro tra Conte e Weber

    Nella giornata di ieri, 10 giugno, il premier ha incontrato il candidato di punta dei Popolari, Manfred Weber, nel suo giro di “consultazioni” con i capi di stato e di governo della Ue. Weber spera in un appoggio di Roma alla sua candidatura alla presidenza della Commissione ue, fortemente indebolita dopo la debacle dei popolari alle elezioni, che hanno perso quasi 40 seggi rispetto al passato. Trovare un accordo tra i 3 principali partiti, popolari, socialisti e liberali, è impresa ardua. E Macron non sta rendendo facile la questione. Il presidente francese si è già detto non disposto a sponsorizzare Weber, preferendogli o Michel Barnier, capo negoziatore Brexit, o Margrethe Vestager, commissaria alla Concorrenza.

    Conte ha detto a Weber di non avere nulla in contrario alla sua persona, ma si tratta di incastrare una serie di pedine delicate.

    Weber ha fatto leva sulla posizione di debolezza dell’Italia, su cui pende la procedura di infrazione, e che è sempre più isolata. L’obiettivo dell’Italia non è solo quello di ottenere un commissario di peso (industria, concorrenza o commercio), ma anche evitare ad esempio un tedesco come Jens Weidman, attuale numero uno della Bundesbank, alla Bce, nel dopo Draghi.

    Nomine Ue | Gli altri nomi in ballo

    Presidenza della Commissione | Manfred Weber è lo spitzenkandidat del gruppo più numeroso e influente: i popolari. Ma la sua candidatura è uscita indebolita Macron punta su Barnier o Margrethe Vestager.

    Presidenza del Consiglio | È l’ultima delle nomine a compiersi, a novembre prossimo. Si era fatto il nome di Enrico Letta come successore di Donald Tusk, ma subito era arrivato il veto del governo giallo-verde. Circola il nome di Charles Michel, premier belga. È prassi che a ricoprire questo ruolo sia un personaggio che ha già fatto il capo del governo nel suo paese. 

    Presidenza del Parlamento | Se non andasse in porto la nomina di Weber alla Commissione, una delle ipotesi è che potrebbe andare a ricoprire la carica attualmente nelle mani di Antonio Tajani, la presidenza a Strasburgo. Frans Timmermans e Tajani stesso potrebbero essere tra i papabili.

    Bce | Tra i nomi in ballo quello – temutissimo dall’Italia – del governatore della Banca Centrale tedesca Jens Weidmann. La Francia vorrebbe piuttosto François Villeroy de Galhau, mentre la Finlandia spinge per Erkki Liikanen.

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