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    Morgan risponde a Sgarbi: “Pronto a mettere tutto il mio impegno per la musica”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 1 Nov. 2022 alle 14:01

    Morgan è pronto a dare una mano. Il cantautore italiano ha replicato con favore all’idea, annunciata dal neo sottosegretario al ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, che vorrebbe affidargli un dipartimento ad hoc per la musica. “La musica è cultura e la canzone, come forma della musica, è la forma d’arte più diffusa al mondo in assoluto, la più importante perché presente ovunque nel mondo moderno – ha detto Marco Castoldi all’agenzia AdnKronos – è praticamente il nostro nutrimento quotidiano, equivale al ruolo che ha il pane per il nostro corpo fisico, è il nutrimento per la mente e per l’anima. Però è una forma musicale che non è neanche stata ‘formalizzata’ in modo accademico, lasciata sempre nelle mani del mercato: come se non avesse dignità culturale, che invece ha”.

    “La canzone deve essere presa seriamente, anche perché ha una importanza economica e sociale notevole, connette gli esseri umani in maniera trasversale, nella famiglia e tra le generazioni – ha sottolineato Morgan -. E’ un elemento, uno strumento di edificazione sociale e una grande chance per comunicare messaggi, specie alle giovani generazioni che ne sono attratte. Il potere di questa forma d’arte è enorme ma finora è stato trascurato”.

    E allora, ha proseguito, “la cultura deve prendere in mano le sorti e la potenzialità di questa forma musicale che è la canzone, nei suoi tanti generi; e in tal senso è giusto che si crei nel ministero della Cultura un dipartimento dedicato alla musica, che non deve essere solo appannaggio dello spettacolo e del mercato. La musica deve avere una sua ‘casa’ e il Mic deve assumersene la responsabilità, per gestirla a livello sociale evitando le strumentalizzazioni a fini economici e discografici. Discografia di cui, tra l’altro, l’Italia rappresenta come produttori l’ottavo mercato mondiale”.

    Secondo il cantautore, il settore della discografia italiana va completamente rivoluzionato: “Serve una riforma che comprenda tanti temi, compresi il Festival di Sanremo e i talent show. Parliamo di grandi interessi economici, che non sono mai stati tenuti insieme da uno sguardo che sia capace di salvaguardare la bellezza della musica, così come avviene per l’arte o per il paesaggio ambientale. Dobbiamo valorizzare questo potenziale, se lo facessimo saremmo il Paese più ricco del mondo”.

    Tema affine, per Morgan, “riguarda lo studio della musica nelle scuole e i Conservatori, che hanno bisogno di essere supportati con adeguati investimenti. E poi, occorre restaurare i capolavori della canzone italiana, come si fa per un monumento, come ad esempio ha fatto personalmente Ivano Fossati con i brani di Giorgio Gaber: ma va fatto a livello istituzionale, perché si tratta di un patrimonio di enorme valore, basti pensare all’opera di Luigi Tenco o di Fabrizio De Andrè”.

    Per questo, Morgan si è detto “pronto a mettere tutto il mio impegno per riunificare tanti temi che riguardano la musica, ma che al momento risultano sfilacciati e tenuti separati, ristabilendo una competenza e un ruolo istituzionali, anche per salvaguardare quel prodotto culturale che è la canzone, sia popolare o d’autore”.

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