Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Economia
  • Home » Politica

    Di Battista contro Tria: “I minibot sono nel contratto di governo. Lui a chi risponde?”

    "Se poi Tria preferisce rispondere a Moscovici più che al Popolo italiano beh ce ne faremo una ragione", è l'affondo dell'esponente M5S

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 9 Giu. 2019 alle 22:58
    Minibot | Di Battista | Tria

    Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha ribadito oggi la sua la netta bocciatura dei minibot, ovvero della proposta leghista di emettere titoli di Stato di piccolo taglio per saldare i debiti arretrati della pubblica amministrazione.

    “Non credo che ci sia una discussione interessante”, ha detto il ministro a margine del  G20 in Giappone, “perché abbiamo discusso di alcune opinioni, ma non è una questione principale che andremo a trattare a livello di governo”.

    Ma la presa di posizione del titolare delle Finanze del governo Conte non piace ad Alessandro Di Battista, esponente di punta del Movimento 5 Stelle, che risponde a Tria con un post su Facebook.

    “È evidente che le imprese (a cominciare dalle piccole e medie imprese) che vantano crediti con la Pubblica Amministrazione hanno tutto il diritto di essere pagate in fretta”, scrive Di Battista. “Io, a meno che il Ministro Tria, in pochissimi giorni, non trovi una soluzione alternativa, reputo molto intelligente la proposta dei Minibot (vi invito ad informarvi autonomamente senza dare retta ai paladini del “tanto son si può fare”)”.

    “A proposito di Tria”, prosegue il pentastellato, “ma esattamente a chi risponde il Ministro quando dice: “Non tratteremo il tema dei Mini-Bot a livello di governo”. Me lo sto domandando. Non risponde certo ai suoi elettori dato che Tria non ha mai preso un voto. Non risponde neppure al Parlamento e dovrebbe farlo dato che, fino a prova contraria, viviamo in una Repubblica parlamentare”.

    “Qualcuno gli dovrebbe ricordare”, scrive l’esponente M5S, “che lo scorso 28 maggio la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità (dopo il voto favorevole PD e +EUROPA hanno detto di essersi sbagliati ma francamente sono problemi loro non delle imprese) una mozione che “impegna il governo a rendere possibile il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese in Minibot, ovvero titoli di Stato di piccolo taglio”. E non risponde neppure alle due forze politiche che hanno fatto nascere questo governo sulla base di un contratto. Ma Tria l’ha letto il contratto di governo quando ha accettato di fare il Ministro dell’economia? A pag. 21 del contratto, proprio rispetto ai debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese si parla di utilizzare “strumenti quali titoli di stato di piccolo taglio”, ovvero i Minibot”.

    “Se poi Tria preferisce rispondere a Moscovici più che al Popolo italiano beh ce ne faremo una ragione”, è l’affondo di Di Battista. “Un’Italia non più suddita di regole obsolete, dei diktat di Francia e Germania o del capitalismo finanziario evidentemente fa paura a molti e provocherebbe reazioni da chi ci tiene da decenni al guinzaglio. Francamente lo si sapeva. D’altro canto il cambiamento non è mai indolore, se è indolore non è vero cambiamento”.

    Tria rassicura i cittadini su reddito di cittadinanza e Quota 100: “In caso di procedura d’infrazione, nessun cambio di rotta”
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version