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    Meloni a Bruxelles: “Gelo con Macron? Non mi interessa stare in una foto che non condivido”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 10 Feb. 2023 alle 15:39

    Meloni a Bruxelles: “Gelo con Macron? Non mi interessa stare in una foto che non condivido”

    “Se fossi stata invitata all’Eliseo per l’incontro con Zelensky avrei consigliato di non fare quella riunione perchè a noi sull’Ucraina interessa soprattutto dare un messaggio di compattezza”, lo ha detto Giorgia Meloni, dopo le polemiche di ieri sul vertice Macron-Zelensky-Scholz, definito dalla presidente del Consiglio “inopportuno”.

    “A me non interessa stare in una foto che non condivido. A Parigi c’erano due presidenti europei, ne mancavano 25”, ha detto oggi la premier, parlando in conferenza stampa dopo il vertice del Consiglio europeo a cui ha preso parte anche Volodimir Zelensky. “Quello che era giusto era la foto dei 27 con Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato”, ha ribadito la premier. “Chi pensa ad una Ue di serie A e serie B, chi pensa che l’Europa debba essere un club in cui c’è chi conta di più e di meno, sbaglia. Secondo me quando si dice che l’Ue ha una prima classe e una terza classe, vale la pena ricordarsi del Titanic. Se una nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto”.

    Sul caso è intervenuto anche Matteo Salvini, che ha parlato di “un certo atteggiamento di spocchia” da parte di Macron, definito “incomprensibile”. “Nel momento in cui c’è la guerra, c’è il caro delle materie prime, i cinesi mandano i palloni spia in giro per il mondo, Macron pensa di fare da solo? Non penso che andrà lontano, non penso che sia una manifestazione di europeismo, di solidarietà e di acume politico”, ha detto il vicepremier.

    Riguardo i rapporti con la Francia, Meloni ha ribadito che l’Italia “è una nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d’accordo, rispetto al passato in cui per noi era sufficiente stare in una foto e questo bastava a descrivere la nostra centralità”. Secondo la premier, sarebbe stato importante dare un messaggio di compattezza visto che “non è facile per nessuno di noi gestire la questione ucraina con l’opinione pubblica. Quello che noi facciamo lo facciamo perché è giusto ma forse non è la cosa migliore sul piano del consenso”.

    Il giudizio sul vertice di Parigi non incide però con la collaborazione sull’invio del sistema Samp-T a Kiev. “Siamo da tempo impegnati in joint venture” con la Francia “su una materia molto importante per l’Ucraina”, ha sottolineato. “Credo che si stia procedendo speditamente e nei prossimi giorni saremo in grado di annunciarlo definitivamente”.

    Riguardo gli altri temi affrontati durante il Consiglio europeo, Meloni ha rivendicato l’inserimento della “posizione italiana sulla materia economica” nelle “conclusioni del vertice”. “Abbiamo chiesto che nella futura discussione sul Patto di stabilità si tenesse conto del fatto se i cofinanziamenti nazionali messi in campo impattano sul rapporto deficit/Pil. Siamo riusciti a inserire questo elemento: nella riforma del Patto si tenga conto delle decisioni prese” sugli aiuti di Stato, ha affermato Meloni, che ha anche parlato di un cambio di rotta alla questione dei migranti. “L’approccio messo nero su bianco parte da una frase che mai si era riusciti a mettere: ‘l’immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue’”, ha evidenziato. “Prima di ragionare sui movimenti secondari dobbiamo lavorare insieme sui movimenti primari, per combattere il traffico di esseri umani e frenare gli ingressi illegali”.

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