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    Governo, Orfini a TPI: “Il Pd si deve svegliare. Stiamo subendo l’egemonia del M5S”

    Credit: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

    Il deputato Pd Matteo Orfini chiede al governo di bloccare subito l'export di armi italiane verso la Turchia, ma anche un cambio delle politiche sull'immigrazione

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 14 Ott. 2019 alle 13:16 Aggiornato il 11 Nov. 2019 alle 13:03

    Governo, Orfini a TPI: “Il Pd si deve svegliare. Stiamo subendo l’egemonia del M5S”

    “Finora l’agenda del Pd non è percepita, non c’è. Stiamo subendo l’egemonia del Movimento Cinque Stelle, che è un grave errore dal mio punto di vista”. Il deputato Pd Matteo Orfini, contattato telefonicamente da TPI, commenta gli equilibri di governo con M5S e avanza due richieste nei confronti dell’esecutivo: il blocco immediato della vendita di armi alla Turchia dopo l’inizio dell’offensiva contro i curdi nel nordest della Siria e la necessità di rivedere le politiche sull’immigrazione, a partire dall’abrogazione dei decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini.

    Orfini, ha affrontato la questione del blocco della vendita di armi alla Turchia con il segretario Zingaretti?

    Non devo parlarne con Zingaretti, lui ha già schierato il Pd su questa linea. Il primo giorno di ostilità presentammo insieme a Giuditta Pini e altri colleghi un’interrogazione parlamentare, chiedendo l’applicazione della legge che vieta di vendere armi a paesi in guerra, quindi il blocco immediato. Zingaretti ha subito ripreso questa proposta, che è diventata la richiesta del Pd al governo. Il tema non è quello che dice il Pd, è quello che fa il governo oggi. Tutti dicono di essere d’accordo, incluso il ministro degli Esteri Di Maio. Allora lo si faccia, come hanno già fatto altri paesi europei.

    Ieri sera è stata divulgata una nota di palazzo Chigi a sostegno di una moratoria a livello europeo per la vendita di armi alla Turchia. Se il governo è contrario perché non interrompe la fornitura di armi ad Ankara, come hanno già fatto altri paesi?

    È giusto stimolare l’Europa a fare lo stesso, ma intanto blocchiamola noi. Le due cose possono andare di pari passo, ma senza timidezze. Possiamo farlo immediatamente.

    Si è dato una spiegazione sul motivo per cui ancora questo provvedimento non è stato preso?

    Faccio richieste, non domande. Penso sia un dovere del governo assumere questa posizione e farlo prima possibile. Peraltro è un tema che unisce il paese, tutte le forze politiche lo chiedono, si faccia.

    Lei ha definito “pavida” la posizione ambigua del governo sul tema dell’immigrazione. Attualmente sulla Ocean Viking ci sono 176 persone soccorse nel Mediterraneo. Cosa blocca l’esecutivo?

    Non so che timori ci sono. Nel Movimento Cinque Stelle forse non sono convinti della necessità di discontinuità su questi temi. Ma quando abbiamo deciso di fare questo governo lo abbiamo richiesto e messo nero su bianco. Servirà una seria discussione, anche perché stanno scadendo gli accordi con la Libia che non vanno rinnovati, dal mio punto di vista, i decreti sicurezza non sono ancora stati abrogati. Penso che troveremo le forme per discuterne, ma è ovvio che qualcosa su questi temi deve cambiare. Non abbiamo fatto questo governo per proseguire le politiche di Salvini.

    Però l’influenza del Pd su questo governo al momento non è molto evidente.

    Infatti il Pd si deve svegliare.

    Sono emerse inoltre delle divergenze sull’alleanza M5S-Pd lanciata da Zingaretti per “ricostruire il centrosinistra”. 

    Questo è oggetto della direzione di domani, preferirei non parlarne oggi.

    Pochi giorni fa si è chiesto sui social “dov’è il Pd”. Si è dato una risposta?

    Finora l’agenda del Pd non è percepita, non c’è. Stiamo subendo l’egemonia del Movimento Cinque Stelle, che è un grave errore dal mio punto di vista. C’è bisogno di più forza e coraggio nel porre al centro dell’agenda di governo le battaglie del Pd. Altrimenti è un governo debole, perché manca una delle forze principali.

    Sarebbe necessario un passo indietro del Movimento Cinque Stelle?

    No, un passo avanti del Pd. Il Movimento Cinque Stelle fa legittimamente le sue battaglie, siamo noi che non facciamo le nostre.

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