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    Conte rimette il mandato, Mattarella: “No ministri Economia antieuro”. E convoca Cottarelli al Quirinale

    Mattarella nel suo discorso dopo che Conte ha rimesso il mandato.

    Ecco come ha spiegato Mattarella la scelta di far saltare, di fatto, il governo Conte sostenuto da M5S e Lega

    Di Olimpia Troili
    Pubblicato il 28 Mag. 2018 alle 07:21 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:22

    Alle ore 20 di domenica 27 maggio 2018, il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti ha anticipato la notizia: il premier incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato dopo l’incontro con il presidente Mattarella. Non c’è l’accordo sul ministro dell’Economia, Paolo Savona: tutto rimandato.

    Così ricomincia una crisi politica che dura da oltre due mesi. Intanto duro attacco di Salvini e Di Maio al Colle. Il M5S, insieme a Fratelli d’Italia, parla addirittura di impeachment nei confronti del presidente della Repubblica dopo aver fatto saltare il banco per la formazione del nuovo governo. Ma la Lega si  è chiamata fuori.

    Ma come ha spiegato Mattarella la propria scelta di far saltare, di fatto, il governo Conte? Ecco cosa ha detto il presidente dell Repubblica, che nel frattempo ha convocato per domattina Carlo Cottarelli (ecco chi è).

    Il capo di stato ha iniziato il suo discorso dicendo di aver agevolato in ogni modo il tentativo da parte di M5s-Lega di formare un governo. “Nessuno può dire che io sia un ostacolo al governo del cambiamento. Il mio ruolo è di garanzia, senza imposizioni”.

    “Ho accolto la proposta per l’incarico di presidente del Consiglio, superando ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un presidente non eletto in Parlamento e ne ho accompagnato, con piena attenzione, anche il lavoro per formare il governo. Ma il capo dello Stato non può subire imposizioni. Ho chiesto per il ministero dell’Economia l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con il programma. Che non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe provocare l’uscita dell’Italia dall’euro”.

    “La designazione del ministro dell’economia costituisce sempre un messaggio immediato per gli operatori economici e finanziari, ho chiesto per quel ministero l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, che al di là della stima e della considerazione della persona non sia visto come sostenitore di linee che potrebbe provocare la fuoriuscita dell’italia dall’euro, cosa differente dal cambiare l’Ue in meglio dal punto di vista italiano. A fronte di questa mia sollecitazione ho constatato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione, e il presidente del consiglio incaricato ha rimesso il mandato. Nelle prossime ore prenderò un’iniziativa”.

    Il nodo principale da scegliere era ancora il ministro dell’Economia indicato da M5S e Lega: Paolo Savona (leggi qui per approfondimenti).

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