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    M5s, il grande sconfitto: sondaggi disastrosi e limite del secondo mandato. E intanto si guarda all’alleanza col Pd

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 9 Ago. 2019 alle 09:10 Aggiornato il 9 Ago. 2019 alle 16:04

    Se c’è uno sconfitto, oltre il paese, da questa crisi di governo (e dall’ipotesi di elezioni anticipate) è il Movimento Cinque Stelle. Mentre Salvini e la Lega vogliono correre alle urne per capitalizzare il consenso di questi mesi, Di Maio e i suoi sono più confusi che mai. I sondaggi sono disastrosi per il Movimento Cinque Stelle, che in soli 17 mesi è sceso dal 32 al 17 per cento, nel migliore dei casi.

    Ma cosa farà il Movimento per tentare di salvare il salvabile? Quali saranno le prossime mosse? Cosa succederà al M5s in caso di elezioni anticipate?

    In queste ore si sta puntando tutta la narrazione su una data: 9 settembre, giorno in cui si vota la riforma costituzionale e il taglio dei parlamentari. Di Maio ha ripetuto con insistenza la necessità di non andare al voto prima che la riforma venga approvata.

    Il vicepremier avrebbe anche chiesto al collega di partito e presidente della Camera Roberto Fico, di anticipare la discussione in Aula rispetto alla data prevista, cioè il 9 settembre.

    La richiesta di calendarizzazione urgente dovrebbe essere votata in aula votata da un terzo dei parlamentari, numeri alla portata del M5S, come spiega Repubblica.

    E il M5s intanto starebbe sondando il terreno per capire se una maggioranza alternativa esiste, per evitare le elezioni anticipate e guarda al Pd non renziano.

    Ma la leadership di Di Maio è sempre più a traballante all’interno del M5s. I colleghi di partito da mesi gli rimproverano di non aver dialogato abbastanza con il Movimento.

    Ma all’orizzonte si staglia un altro grande cruccio per il M5s: se si tornasse al voto, e l’opzione appare sempre più verosimile, tantissimi parlamentari M5s, di cui tanti dirigenti, non potrebbero essere ricandidati, a causa del limite dei due mandati. Lo stesso Di Maio sarebbe tra i non candidabili, insieme a Bonafede, Fraccaro, Toninelli, Grillo, Lezzi e lo stesso Fico.

    Per ovviare al problema, il M5s potrebbe decidere di non far contare questa legislatura, se le Camere verranno sciolte in anticipo, come un secondo mandato.

    Intanto Di Maio torna dallo storico alleato Alessandro Di Battista, dopo la maretta degli ultimi mesi. I due sarebbero pronti a fare campagna elettorale insieme, come ai vecchi tempi.

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