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    Nel M5S malumori su Di Battista: “Ci usa per fare soldi”

    Credit: Gabriele Maricchiolo/NurPhoto
    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 18 Giu. 2019 alle 17:36 Aggiornato il 18 Giu. 2019 alle 17:50

    M5s Di Battista soldi – Alessandro Di Battista non è più partito per l’India come aveva più volte annunciato, ma in compenso ha da poco pubblicato un libro di 126 pagine intitolato “Politicamente scorretto” in cui attacca la Lega e in parte anche lo stesso Movimento.

    Il libro infatti si chiude con un riferimento agli “squallidi giochi di potere” della politica italiana e con una critica ben poco velata ai suoi: secondo Di Battista il Movimento deve fare il Movimento. “Un conto è fare un patto di governo, un altro è essere complici”, ha affermato il braccio destro Di Maio.

    Una critica che non è piaciuta ai parlamentari pentastellati, che secondo quanto rivelato dal Corriere sono stanchi del comportamento di Di Battista.

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    Dalle chat 5 Stelle si parla di un accordo dell’ex deputato con Loft, la piattaforma tv del Fatto, per il reportage dall’India. Peccato però che il viaggio non sia mai diventato realtà, con un danno anche economico per l’ex deputato.

    Da qui l’accusa di alcuni pentastellati che Di Battista stia usando il Movimento e il suo ultimo libro per rientrare dai guadagni perduti.

    Come racconta un deputato al Corriere “l’accordo, ci aveva detto lui stesso doveva portargli un compenso di 20-25 mila euro al mese. E invece è saltato. Per questo se n’è uscito con questo libro. Per sfruttare l’immagine del Movimento e fare soldi”.

    A sostegno delle loro accuse i deputati citano alcune frasi pronunciate dallo stesso Di Battista in un incontro con Di Maio e pochi altri durante il quale avrebbe detto di aver bisogno di soldi e di sperare in un ruolo retribuito nel Movimento.

    “Ogni volta che c’è una responsabilità si tira indietro”, è l’accusa di un deputato. “Gianroberto gli aveva offerto di fare il sindaco di Roma e ha detto no. Luigi di fare il candidato alle Europee e ha detto no. Vuole fare la rivoluzione, ma non si fa da casa, scrivendo libri. Si fa scendendo in piazza”.

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