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    Luca Lotti si è autosospeso dal Pd

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 14 Giu. 2019 alle 15:59 Aggiornato il 14 Giu. 2019 alle 16:44

    Luca Lotti autosospeso dal Pd | Lettera a Zingaretti | Nomine magistrati

    LUCA LOTTI AUTOSOSPESO PD – Coinvolto nella vicenda delle nomine dei procuratori che sta scuotendo il Consiglio Superiore della Magistratura, il deputato ed ex ministro dello Sport Luca Lotti si è autosospeso dal Pd. L’esponente Dem ha comunicato la sua decisione in una lettera indirizzata al segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, pubblicata su Facebook. “Ti comunico dunque la mia autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità”.

    Il deputato Dem, ex sottosegretario del governo Renzi e ministro negli anni 2016-2018, è finito al centro di una bufera per le intercettazioni con sue frasi sulla nomina di procuratori. Una microspia nel cellulare di Luca Palamara, l’ex presidente dell’Anm, ha fatto emergere il contenuto di una riunione “segreta” tra alcuni membri del Csm durante la quale si pianificò la nomina del futuro procuratore capo di Roma. Si tratta di una riunione durata 40 minuti, in cui Lotti tra l’altro diceva: “Si vira su Viola, sì ragazzi”.

    Luca Lotti autosospeso dal Pd | La lettera al segretario Zingaretti

    “Caro Segretario – ha scritto oggi Lotti al segretario Pd Zingaretti annunciando la sua autosospensione – apprendo oggi dai quotidiani che la mia vicenda imbarazzerebbe i vertici del Pd. Il responsabile legale del partito mi chiede esplicitamente di andarmene per aver incontrato alcuni magistrati e fa quasi sorridere che tale richiesta arrivi da un senatore di lungo corso già coinvolto – a cominciare da una celebre seduta spiritica – in pagine buie della storia istituzionale del nostro Paese”.

    “I fatti sono chiari – ha continuato Lotti nel suo messaggio – Tu li conosci meglio di altri anche perché te ne ho parlato in modo franco nei nostri numerosi incontri. Ma io, caro Segretario, non partecipo al festival dell’ipocrisia. Sono nato e cresciuto come uomo di squadra. E non so immaginarmi in altro ruolo. Per questo l’interesse della mia comunità, il Pd, viene prima della mia legittima amarezza. Ti comunico dunque la mia autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità”.

    “Continuerò il mio lavoro con tanti amici in Parlamento – ha aggiunto l’ex ministro – per dare una mano contro il peggior Governo degli ultimi decenni che sta riportando l’Italia in crisi e mantenendo l’impegno che ho preso con 64.252 cittadini che mi hanno scelto nel collegio di Empoli e verso i quali provo rispetto”.

    Luca Lotti autosospeso dal Pd | “Non ho fatto pressioni”

    “La verità è una sola – si legge ancora nel post – e l’ho spiegata ieri: non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente. Quanti miei colleghi, durante l’azione del nostro Governo e dopo, si sono occupati delle carriere dei magistrati? Davvero si vuol far credere che la nomina dei capiufficio dipenda da un parlamentare semplice e non da un complicato quanto discutibile gioco di correnti della magistratura? Davvero si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio? Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell’ideologia, dell’invidia, dell’ipocrisia?”.

    “Ti auguro buon lavoro, caro Segretario. E spero che – anche grazie al mio gesto – il Pd sia in grado di fare una discussione vera e onesta. Io sono innocente. E spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente”, ha concluso Lotti.

    Luca Lotti autosospeso dal Pd | La richiesta di un passo indietro

    Prima della lettera di autosospensione anche il senatore Luigi Zanda, tesoriere del Pd, aveva chiesto un passo indietro di Luca Lotti. “Io non giudico nessuno, ma Luca Lotti ora valuti attentamente se è il caso di lasciare il Pd finché non sarà chiarita la sua posizione”, ha detto Zanda in un’intervista al Corriere della Sera. Ieri – ha rilevato il parlamentare Dem – “c’è stato un salto per quanto riguarda la gravità di giudizio su questa vicenda. Mi riferisco alle parole del procuratore generale Fuzio – il massimo rappresentante dell’accusa – riguardo la volontà di ‘un imputato che ha influenzato la scelta del procuratore’ che sostiene l’accusa contro di lui”. “Lotti, che è un dirigente di rilievo del Pd, deve riflettere attentamente sui prossimi passi da compiere”, aveva detto Zanda.

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