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    “Lei è ebrea?” e scoppia la polemica sul giornalista Rai per la domanda rivolta alla senatrice Ester Mieli di FdI

    Credit: AGF
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 24 Apr. 2024 alle 16:51

    “Lo chiedo perché così facciamo chiarezza: lei è ebrea, senatrice?”. La domanda, rivolta oggi durante la trasmissione Radio Anch’io su Radio 1 dal conduttore Giorgio Zanchini alla senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, ha scatenato le polemiche dei componenti di FdI nella Commissione di Vigilanza sulla Rai.

    “Sì, sono ebrea”, ha risposto piccata Mieli. “Ma lei lo chiede a tutti? A tutti gli ospiti chiede se sono cattolici, evangelici o altro? Perché mi chiede se sono ebrea, mi scusi”. “L’ho chiesto perché abbiamo intervistato una studentessa (del Politecnico di Torino, ndr), che ha parlato di anti-sionismo”, ha provato a giustificare Zanchini. “Le ho chiesto: ‘Non siete preoccupati che la vostra protesta sfoci nell’antisemitismo?’. E mi ha risposto: ‘Noi siamo anti-sionisti e non antisemiti’. Allora credo che il punto di vista di chi risponde sia interessante”. “Il punto di vista deve essere lo stesso al di là della religione che si professa”, ha ribattuto la senatrice di Fratelli d’Italia. “Il rispetto vale per tutti e comunque e non c’entra nulla la religione”.

    Questo scambio di battute in un programma dedicato ai rigurgiti di antisemitismo in Italia è finito al centro delle polemiche, non solo da parte del partito della premier Giorgia Meloni, che ha diramato una nota in merito a firma dei componenti di FdI in Commissione Vigilanza. “Esprimiamo solidarietà alla senatrice Ester Mieli, che questa mattina in apertura del suo collegamento alla trasmissione Radio Anch’io si è vista chiedere dal conduttore, Giorgio Zanchini, se lei fosse ebrea”, si legge nel comunicato. “Una richiesta che, oltre riportare alla mente lugubri ricordi, è inaccettabile e intollerabile specie in un momento quale questo pervaso da un antisemitismo sempre più dilagante, alimentato all’interno delle Università da estremisti di sinistra verso cui ancora attendiamo parole di condanna da parte della sinistra e in particolare del Pd e di Elly Schlein. Alla collega Mieli rinnoviamo la nostra solidarietà, e ci auguriamo che queste nostre parole siano seguite da quelle di tutte le altre forze politiche”.

    Anche la presidente della commissione, Barbara Floridia, ha espresso “piena solidarietà” a Mieli “per quanto accaduto questa mattina”. “Sentirsi rivolgere una domanda diretta sulla propria fede religiosa rappresenta una violazione della sfera più intima, resa ancora più grave dall’intenzione, da parte del giornalista, di connettere l’opinione della collega al suo credo religioso”, ha commentato Floridia a nome di tutta la Commissione.

    Inoltre, secondo Adnkronos, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, avrebbe contattato telefonicamente la senatrice per porgere le sue scuse. Non solo, è intervenuta anche l’associazione Giornaliste Italiane: “Auspichiamo un intervento tempestivo della Rai, una presa di posizione chiara e immediata da parte degli organi di rappresentanza, a partire dalla Fnsi e dall’Odg, e che venga fatta chiarezza sul caso perché simili episodi non possono passare sotto silenzio. L’associazione Giornaliste Italiane ritiene gravissimo quanto accaduto e ribadisce vicinanza ad Ester Mieli”, si legge nella nota dell’associazione.

    Solidarietà anche dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha parlato di fatto “grave e inquietante”, e dai ministri della Cultura, Gennaro Sangiuliano, secondo cui la domanda di Zanchini “rimanda a pagine tragiche e oscure della storia del Novecento”;  dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che definisce l’episodio “inaccettabile”; e del Turismo, Daniela Santanchè, per cui “quanto accaduto è agghiacciante e soprattutto deprimente”. Condanna anche dalle opposizioni, con la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, che ha chiesto di “stigmatizzare quanto accaduto”.

    Dopo lo scoppio della bufera è intervenuto poi anche Zanchini, che ha provato a spiegare all’Ansa: “Sono molto dispiaciuto se la senatrice Mieli si è sentita offesa o se posso aver urtato la sua sensibilità, ma il mio intento era esattamente l’opposto. Avevo obiettato ad alcune osservazioni sull’antisemitismo e sull’antisionismo della studentessa di Torino, che era ospite e che mi erano sembrate molto discutibili e nel prosieguo della trasmissione avevo cercato di far emergere il rischio di un clima antisemita nelle università americane e italiane. Al professor Michael Driessen della John Cabot University ho chiesto se quel clima ci sia e se gli studenti ebrei si sentano discriminati e a rischio e gli ho chiesto se fosse ebreo. Una domanda che ho fatto anche alla senatrice Mieli con l’intenzione di far emergere un clima ostile agli ebrei e quindi di portarle la mia solidarietà. L’esatto opposto di quello che sta emergendo. Aggiungo che trovo anche personalmente offensivo insinuare un mio presunto antisemitismo. Ho diversi cugini ebrei e ho vissuto quattro anni con mio cugino che si chiama Piperno, un cognome che a chi è romano qualcosa dice. Il marito di mia zia, Lello Levi, è morto di infarto all’indomani delle leggi razziali. Accusare me di antisemitismo lo trovo personalmente offensivo”.
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