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    Legge bavaglio, editori e giornalisti sollecitano il presidente Mattarella: “Non firmi”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 21 Dic. 2023 alle 12:37 Aggiornato il 21 Dic. 2023 alle 12:43

    Il mondo della stampa protesta contro quella che definisce una “legge bavaglio” del governo. Si tratta di una norma che vieta la pubblicazione “integrale o per estratto” del testo delle ordinanze di custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini preliminari o all’udienza preliminare. Federazione Nazionale della Stampa e Ordine dei Giornalisti chiedono al presidente Mattarella di non formare una legge “che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti”.

    Il provvedimento, infatti, non è stato ancora approvato in via definitiva dal Parlamento: dopo una riformulazione del governo, che aveva espresso parere contrario al testo iniziale, è arrivato comunque il s’ dell’Aula della Camera all’emendamento di Enrico Costa di Azione alla legge di delegazione europea che introduce il divieto. A contestare la norma, oltre alle associazioni di categoria, è stata anche l’opposizione, con Italia e Viva e Azione che invece hanno votato a favore. Dopo l’approvazione di Montecitorio, dunque, manca solo il via libera definitivo del Senato.

    Ma, come detto, le associazioni di categoria sono pronte a dare battaglia. “Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la legge”, dice Alessandra Costante, segretaria della Fnsi, che ha già deciso di disertare la conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni (rinviata al 28 dicembre a causa dello stato influenzale del presidente del Consiglio) e soprattutto di convocare una giunta straordinaria per organizzare “la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca”.

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